domenica, dicembre 09, 2007

Il principio dell'abbraccio

Principio di Archimede :
Un corpo immerso nell'acqua riceve una spinta dal basso verso l'alto d'intensità pari al peso del volume dell'acqua spostata.




Principio dell'abbraccio :

Un corpo immerso in un abbraccio riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del volume dei nodi, dei grovigli, dei dolori condivisi e spostati .

venerdì, novembre 23, 2007

COME SEI DIVENTATO BLOGGER?

Caro Enzo, ora ti racconto:

Cosa ti ha spinto a creare un blog?

Da sempre scrivo: diari quando ero ragazzina, poi, più grande, impressioni, pezzi di vita, commenti, brevi racconti, preghiere...
E' una mia esigenza, una passione, un hobby. Quando ho compiuto 50 anni mio marito mi ha regalato un mega quadernone rilegato in pelle con dedica:"Questo è per Maria Teresa scrittrice. Riempilo. " Lì ho scritto le prime cose di questo blog, a mano, a volte addirittura a matita. E' stato naturale ricopiarle al computer con l'imput del suddetto marito.
Quando scrivo non penso alle persone che possono leggere. Scrivo per me. Racconto la mia vita, le mie giornate, i miei viaggi, le gioie, i dolori, le delusioni, le speranze, il crescere.
E' secondario per me che tutto cio' venga letto o meno, certo mi fa piacere vedermelo stampato come se fosse un libro, perchè forse ho sempre sognato di scrivere un libro e questo è un modo per pensare di esserci riuscita.

Il tuo primo post?

E' un racconto :"La cucina nuova". Era un concorso letterario al quale ho partecipato senza vincere nulla, anche se in verità ho vinto l'inizio della mia storia come blogger.


Il post di cui ti vergogni di più?

Nessuno.

Il post di cui sei più fiero?

Mah, fiero e' una parola grossa: sono molto affezionata a DUE RAGAZZE e a GLI SPOSI fra i primi che ho scritto e fra gli ultimi, ma non ultimissimi, a tutto cio' che ho scritto dopo un viaggio a Lourdes. Il piu' doloroso è PROTEGGERE e il più ironico ABBASSATE LA CRESTA. Alle amiche in menopausa come me piace VAMPATE.

giovedì, novembre 22, 2007

Cambiare il mondo

Un giovane studente che aveva una gran voglia di impegnarsi per il bene dell'umanità, si presentò un giorno a San Francesco di Sales e gli chiese:"Che cosa devo fare per cambiare il mondo?".
San Francesco di Sales gli rispose sorridendo:"Non sbattere la porta cosi' forte...".

mercoledì, novembre 21, 2007

Successi

Nella vita di una famiglia, esistono periodi in cui si toccano dei fondi (non sto parlando di fondi bancari).
Allora dal pozzo nero in cui ci si trova, se si osservano altre situazioni, altri figli, altre coppie, altri..., viene da commentare un po' sorridendo:" Ma guarda quelli, che passano di trionfo in trionfo!!!"
E' una frase che nel nostro lessico famigliare è ormai presente da anni.
Non è pura invidia, è soprattutto constatazione di eventi che si intrecciano e obbiettivamente mettono l' accento sul successo di alcune persone.
Un 30 e lode all'università è un successo che fa gongolare figli e genitori.
Trovare un buon lavoro per un ragazzo giovane è un successo che tranquilizza e permette di progettare un futuro.
Avere una buona pagella è un successo che rafforza l'autostima.
Avere il motorino nuovo è un successo di fronte ai compagni con la bava alla bocca.
Una buona intesa di coppia , magari un po' ostentata, è un successo di fronte a tanti che stanno faticosamente arrancando.
Questi sono i successi che io chiamo di 1° TIPO.
Esistono però, in una famiglia, dei successi segreti, che nessuno vede, che nessuno conosce, che non sono da mettere in vetrina e da raccontare con orgoglio.
SONO INTIMI, si sono manifestati e consumati fra quattro mura, fra quattro o sei occhi, magari seduti intorno al tavolo di cucina ingombro ancora dei piatti della sera.
Sono dialoghi, strette di mano, abbracci disarmati che nessuna parola potrebbe descrivere, sono lettere scritte di notte da un figlio per poter chiarire meglio i propri pensieri da offrire di giorno ai grandi...
Sono parole che escono dal cuore dei grandi, che sentono tutta la responsabilità di fare i genitori non gli amiconi, la responsabilità di dire :"Quello che hai fatto è per me sbagliato" oppure :"Io non sono d'accordo", la responsabilità di dire dei NO scomodi che fanno perdere punti in una graduatoria virtuale.
Sono una povera viandante sulla strada dell'essere " un buon padre e una buona madre", ma in questo ultimo mese , per me difficilissimo, posso dire di aver raccolto qualcuno di questi successi del 2° TIPO.

lunedì, novembre 19, 2007

Cambiare guscio

Quando i GAMBERI cambiano il guscio, per prima cosa perdono quello vecchio, restando senza difese durante il tempo necessario per fabbricarne uno nuovo.
Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a un grave pericolo.
Per gli ADOLESCENTI è un po' la stessa cosa.
E fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un po' come se lo si " trasudasse".
Nei paraggi di un gambero indifeso c'è sempre qualche altro animale pronto a divorarlo, è in agguato, pronto a colpire , aproffittando della sua vulnerabilità.
Nei paraggi di un adolescente confuso , c'è sempre qualche personaggio pericoloso e profittatore.
I genitori sono consapevoli dell'esistenza di persone del genere e spesso hanno ragione quando invitano i figli ad essere prudenti, anche se è difficile accettare tale consiglio.

FRANCOISE DOLTO ( psicanalista e specialista dei problemi degli adolescenti)

La zona d'ombra

Un astronauta, parlando del figlio adolescente, fece questo esempio: "Quando si orbita intorno alla Luna vi è una fase in cui si entra in zona d'ombra e non vi è possibilità di comunicare con la Terra.
Quando finalmente se ne esce, sia a Terra che sulla navicella si tira un respiro di sollievo e si apprezza enormemente di non essere più soli e di potersi parlare ancora.
Con mio figlio adolescente, ho vissuto un'esperienza simile, solo che invece di durare pochi minuti, è durata anni."

martedì, novembre 13, 2007

Aggredire

Ci sono tanti modi per aggredire un altro essere umano.
Ci sono rabbie distruttive e insensate, atti di forza e repressioni che arrivano ad annientare la vita delle persone .
Esistono poi, delle aggressioni in forma più subdola (ma non per queso meno cattive); queste si manifestano per esempio in osservazioni taglienti, in parole che feriscono, in un'ironia mordace, in punzecchiature, in scherno, disprezzo, quasi derisione per le idee dell'altro.
A volte una finta amichevolezza può arrivare a sorpassare i limiti del rispetto. Nella relazione fra esseri umani la parola chiave è FRANCHEZZA ;in questa parola non esistono scopi reconditi, non si parla su commissione, non si offende gratuitamente, non si lanciano messaggi sgradevoli mascherati da buoni consigli , non si presume di avere la verità in tasca perchè nessuno ce l'ha.

( tratto da un brano di Karl Frielingsdorf)

mercoledì, ottobre 24, 2007

PIANGERE

Esiste un pianto disperato, sgomento,senza sbocco; ma esiste anche un pianto che fa bene, di cui abbiamo bisogno. Questo è un pianto che è un dono (il famoso "dono delle lacrime").
Perchè è un pianto libero dall'angoscia piu' nera ,e pur non essendo propriamente un pianto di gioia, può essere qualcosa di simile a un pianto di dolore tra le braccia di un papà che ci abbraccia, ci vuole bene, ci perdona, che soffrendo e amando rispetta la nostra libertà, si fida, crede nel nostro prossimo passo, perchè Dio è Padre e non un Signore di schiavi.

lunedì, ottobre 22, 2007

Salvezza

Salvezza eterna significa che la tua vita ti è riconsegnata nella forma in cui desideravi viverla infatti la vita eterna sarà prima di tutto Vita nella sua pienezza.

UN' ALTRA DONNA

" Tra qualche anno la bambina diventerà una donna che chiederà ben poco alla vita, che non sarà mai di peso a nessuno, che non darà mai a vedere che anche lei ha sofferto, ha patito delusioni e sogni frustrati.
Una donna che sarà come una roccia nel letto di un fiume, che sopporta senza lamentarsi, la sua bontà non infangata, ma FORGIATA dalle disgrazie che si sono rovesciate su di lei.
...C'è qualcosa al fondo del suo essere che nessuno può spezzare.
Qualcosa di solido e irriducibile, come un blocco di calcare. "


dal libro : MILLE SPLENDIDI SOLI di Khaled Hosseini

" Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti,
nè i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi
muri."


NON E' SOLO KABUL A NASCONDERE MILLE SPLENDIDI SOLI, CREDO CHE DONNE COSI' ESISTANO IN OGNI PUNTO SULLA TERRA, A PRESCINDERE O MENO DAI TALEBANI, A PRESCINDERE O MENO DAL BURKA.

mercoledì, ottobre 03, 2007

Due Donne

Sono appena tornata da un mini viaggio a Vienna e ho avuto l'onore di conoscere un po' più da vicino le sue due donne : l'imperatrice Maria Teresa ed Elisabetta detta Sissi in lingua italiana ma che in verità si chiamava Sisi.
La prima , una donna energica che ha saputo reggere un impero con grande carisma, cicciottella, per nulla affascinante , con un doppio o triplo mento dovuto ad una certa pinguedine (come si puo' intuire dai ritratti e dal maestoso monumento a lei dedicato), eppure una donna molto felice nella sua vita privata con un matrimonio appagante, sereno, appassionato; una donna molto amata.
La seconda, di una bellezza straordinaria, molto di più di quella rappresentata nei film a lei dedicati, con un fisico da top model ( vitino di cm. 51), con dei capelli lunghissimi ,curatissimi, una dolcezza incredibile che traspare, un fascino che fa rimanere a bocca aperta; eppure una donna molto infelice nella sua vita privata, molto sola ( il marito aveva altro a cui pensare) ,non capita, non realizzata neppure con le maternità, insomma una di quelle creature che passano sulla scena della terra in continuo e faticoso travaglio.
Alla prima va tutta la mia simpatia :
m'è parso di cogliere in lei un guizzo ironico negli occhi.
Alla seconda va tutta la mia solidarietà da donna a donna.
Comunque è proprio vero che la bellezza non è garanzia di felicità.

venerdì, settembre 14, 2007

Non affogare

Chi vuole tirar fuori un amico dal fango
e dall'immondizia, deve scendere nel fango
e nell'immondizia per tirarlo fuori.
Per non affogare dovrebbe, però,allacciarsi
una corda intorno al corpo prima di scendere.
( da un racconto chassidico)

giovedì, agosto 09, 2007

Pioggia d'estate

Già ieri sera si capiva che sarebbe accaduto, anche se non si sentivano ancora i tuoni.
La natura era come sospesa. Tutto fermo, immobile, in attesa boccheggiante.
Già, boccheggiante, perchè è tantissimo che non piove, il prato davanti a casa è tutto giallo, il suo terreno è spaccato, le zolle quasi come nella teoria della tettonica,si alzano e nessuno le ha zappate. Gli alberi hanno le foglie all'ingiù e quando gli passi accanto sembrano dire: aiutami, aiutami, dammi da bere.
Il piccolo albicocco che abbiamo piantato in una domenica di maggio è quello che, secondo me, soffre di più; forse non ha messo ancora radici profonde e ha le foglie un po' sul giallo.
Anche noi, esseri umani risentiamo di questo seccume, infastiditi, più nervosi del solito, inumidati (fiaccati dall'umidità).
Se penso ai prati che abbiamo visto in AltoAdige, se chiudo gli occhi e rivedo quel verde, mi viene quasi da piangere (sguizzi d'acqua dappertutto, colori brillanti come lo smeraldo, foraggi, trifogli, erba medica, mini fiorellini coloratissimi).
Qui è tutto secco; qui è tutto brullo.
Ma ecco che stanotte è accaduto. Prima un rombare in lontananza più e più volte. Poi un ticchettio lieve sul tettuccio che c'è sopra la porta d'ingresso, come delle mani piccoline che vengono a tamburellare lievemente e poi più forte, scrosci più forti che imbevono il terreno.
Il prato ringrazia, l'albicocco ringrazia, l'abete davanti a casa ringrazia e così la menta, il rosmarino, la salvia ringraziano.
Ed anch'io ringrazio.
Subito l'immobilità della natura si trasforma e s'alza frescura.
Io mi giro e mi rigiro nel letto, sento tutto ciò che succede fuori e provo una sensazione di benessere e gratitudine e spero che il rombo dei tuoni e la musica della pioggia continui, continui, continui.
Mi godo a pieno queso momento; la settimana intensa è alle spalle non mi sono risparmiata, ho corso di qua e di là, ho accompagnato, ho sostenuto, ho sgobbato. Domani non ho granchè da fare, sto a letto più che posso.

(immagine tela su olio - Pioggia d'estate - A.Meschi)

venerdì, luglio 13, 2007

Mio padre

A volte mio padre era veramente depresso.
Tra l'altro non ci nascondeva mai i suoi sentimenti .Ce lo faceva sempre sapere quando era avvilito e infelice e spaventato. Non cercava di farci credere che era come la Rocca di Gibilterra.
Ci faceva sempre sapere che era umano e di questo lo ringrazio. Non era un simbolo di perfezione: era un simbolo di umanità!
Ricordo quando mio padre ci disse che il suo socio era scappato con tutto il denaro e nonsapeva neppure come avremmo fatto a mangiare il giorno dopo.
Mia madre aveva un' abitudine pazzesca:le piaceva ridere.
E questa notizia le sembrò molto buffa. Mio padre si infurio! Lei rideva con le lacrime che le scorrevano sulle guance e sapete cosa fece?
Preparò un banchetto come per un battesimo o un matrimonio:antipasto, pastasciutta, vitello, tutto.
Mio padre disse :mio Dio cos'è questa roba?
E lei disse: Ho speso tutto per questo.
E lui:sei pazza?
Lei disse: il momento in cui abbiamo bisogno di gioia è ADESSO, non dopo.E' adesso che dobbiamo essere felici. Stai zitto e mangia!
Sono passati molti anni e vi assicuro che non ho mai dimenticato quella cena, la cena della MISERIA di Mamma.
E sapete ce la facemmo a sopravvivere! Non è pazzesco! Sopravvivemmo. Guardate io sono qui.
E mio padre è vissuto fino a ottantasei anni

LEO BUSCAGLIA (VIVERE, AMARE, CAPIRSI)

mercoledì, giugno 13, 2007

La strada buona

Guidami oltre, Luce gentile,
nell'oscurità che mi circonda,
guidami oltre!
La notte è buia
e io sono lontano da casa.
Guidami oltre!
Non chiedo di vedere la scena distante.
Un passo mi è sufficiente.
John Newmann


Uno sconosciuto è il mio amico, uno che io non conosco.
Uno sconosciuto lontano lontano.
Per lui il mio cuore è pieno di nostalgia.
Perchè egli non è presso di me.
Perchè egli forse non esiste affatto?
Chi sei tu che colmi il mio cuore della tue assenza?
Che colmi tutta la terra della tua assenza?
Par Lagerkvist

lunedì, maggio 28, 2007

Cane sciolto

Dopo un lungo periodo di militanza in un movimento ecclesiale, circa 10 anni fa, ho cominciato a capire che quello non era il mio posto e da allora sono un po' un "cane sciolto" di Dio.
Ti ringrazio perchè in tutti questi anni non mi hai mai fatto mancare la Tua Tenerezza.
Ti ringrazio perchè, non avendo più un gruppo di riferimento, ho cominciato a capire che sei Tu il Riferimento.
Perdonami per tutte le volte che ho criticato ,sbagliandomi, e per tutte le volte che non ho avuto il coraggio di criticare, sbagliandomi altrettanto, perchè avrei potuto contribuire a cambiare, anche di poco, situazioni e persone oltre che me stessa.
Ti ringrazio per tutte le occasioni che mi hai regalato quest'anno a cominciare da Lourdes fino alla veglia di Pentecoste ,sabato scorso alla Guardia; dammi altre occasioni per conoscerTi, fammi attenta alle proposte che metti sul mio cammino, aiutami a coglierle, aiutami a sfrondarle da tutto ciò che è superfluo per arrivare all'essenziale.
Mi conosci molto bene, sai le mie paure, i miei talenti, sai quanto mi costano i distacchi e la solitudine, sai la mia forza e le mie debolezze, sai i miei amori...
Cane sciolto per modo di dire , tendo sempre a tornare a casa, Grazie per i Tuoi richiami, Grazie per le Tue carezze .

mercoledì, maggio 23, 2007

Fidarsi

Dal Vangelo secondo Matteo 6,25-34
In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli: "Io vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?
Guardate gli uccelli del cielo: non seminano , nè mietono, nè ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre.
Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? E perchè vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste cosi' l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata via, non farà assai più per voi, gente di poca fede?
Non affannatevi dunque dicendo:" Che cosa mangeremo, che cosa berremo, che cosa indosseremo?" Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non affannatevi dunque per il domani, perchè il domani avrà già le sue inquietudini, a ciascun giorno basta la sua pena".


Queste parole sono ,a mio parere, tra le più belle del Vangelo e mi risuonano nel profondo dell'anima come vere, tutte vere, tutte da prendere sul serio , e rivolte a me ,come la lettera di un amico , un amico che ha scritto 2000 anni fa a me ,proprio a me, e mi da dei consigli disinteressati per aiutarmi a vivere serenamente.
Non sta parlando in generale, sta parlando a Maria Teresa.
Non sta parlando della vita in generale , sta parlando della mia vita.
Non usa metafore, va diretto al punto.
Ed io mi trovo un po' spaccata in due: da una parte il fidarsi, dall'altra il non cedere, il non credere, etichettare il tutto con il termine "infanzia spirituale"e con cio' metterci una pietra sopra, come dire:bambinate, io ho una reputazione di adulta da salvare , queste cose sono per i poveri di spirito, gli ingenui, i deboli, i poveretti, io invece sono cosciente della realtà, i miei occhi sono ben aperti e non mi lascio fregare, io sono una cristiana matura e conosco il limite tra il buonismo, il volemose bene e la fatica, la coerenza, il sacrificio di se'.

SONO PROPRIO SICURA CHE SIA MEGLIO NON FIDARSI ?
SONO PROPRIO SICURA DI AVERE UNA FEDE PIU' DA ADULTI SE NON MI FIDO?
SONO PROPRIO SICURA CHE IL NON CEDERE IL NON ABBANDONARSI MI RENDE UNA DONNA MIGLIORE?

martedì, maggio 22, 2007

Pranzetti

Maggio: mese di pranzetti, o meglio mese di compleanni, per noi, di festicciole a sorpresa o programmate da lungo tempo, mese di ricorrenze, mese di matrimoni.



Marianna è la prima della lista:25 anni e sembra ieri...



Poi ci sono due bellissimi nipotini: Miriam e Paolo 7 e 5 anni



Poi una grigliata pic-nic con i vicini di pianerottolo

Poi c'è stata una festa a sorpresa per il comple di una cugina, mamma da pochi mesi



Poi un matrimonio : Michela e Francesco di una semplicità disarmante e coinvolgente



Poi 100 anni degli scout, che tanto hanno dato ai nostri figli e che non finiro' mai di ringraziare




Tavole imbandite : vederci uno di fronte all'altro è segno di comunione, di accoglienza; mangiare insieme è un sacramento, fare festa da' equilibrio, è un'arte, restituisce gioia di esistere, mette in circolo una calda reciprocità.

martedì, maggio 08, 2007

1° Maggio: festa del lavoro

Il bucato del Lunedì

Signore, oggi è lunedì.

Sono uscita ed ho visto svolazzare alle finestre e sui balconi, la biancheria stesa ad asciugare,ed ho sentito mormorare nel mio cuore la canzone della sofferenza e quella dell’amore: biancheria sporca, biancheria lavata, biancheria asciutta, biancheria stirata e sporcata di nuovo per essere lavata, riasciugata, ristirata. Biancheria di mio marito, biancheria di mio figlio, biancheria di mia figlia, ed in mezzo la mia. Biancheria della settimana, fino alla prossima di bucato in bucato, di asciugatura in asciugatura, di stiratura in stiratura.
Signore, questa sera ti offro, per tutte quelle che non ti conoscono, o per tutte quelle che non pensano a pregare, questa biancheria candida, più morbida, più vaporosa, questa biancheria che profuma dell’amore delle mamme e di quello delle spose. Ti offro tutti questi gesti quotidiani ripetuti mille volte, che sanno che amare significa resistere, ben al di là delle fatiche.

“Figliolo te l’ho mai detto? Te lo dico e tu dillo ai tuoi fratelli: il regno dei Cieli assomiglia ad una donna, che per tutta la vita della biancheria sporca fa biancheria pulita, e non per il potere del detersivo miracoloso ma con il miracolo dell’amore donato ogni giorno”.


Ho scelto questo testo per ricordare il lavoro nascosto di tante donne che non appariranno mai in televisione, che non faranno mai carriera, donne alle quali non verrà mai chiesto un autografo, ne' un'intervista, donne che in silenzio portano avanti le loro famiglie, giorno dopo giorno, bucato dopo bucato, pasto dopo pasto, bolletta da pagare dopo bolletta...
Queste donne fanno la Storia e molte di loro non lo sanno, queste donne e il loro lavoro umile, scontato, noioso, ripetitivo sono le colonne su cui si reggono realtà importanti, hanno una dignità da regine, che spesso non viene loro riconosciuta.
Mi inchino davanti a queste regine ! Applausi, applausi perchè non sgomitano , non appaiono in gigantografie sui muri della nostra città, non sono candidate a nulla ,nè a sindaco, nè ad assessore, nè a capogruppo ; non imitano Segolene Royal che usa i peggiori difetti degli uomini ( aggressività, mano alzata con dito proteso contro l'avversario) per farsi spazio in politica. Buon lavoro sorelle non famose, buon lavoro!

martedì, aprile 17, 2007

Il grano e la farina

Non ci è domandato di essere forti nei momenti di sofferenza.
Non si chiede al grano, quando lo si macina, di essere forte, ma di lasciare che la macina del mulino ne faccia della farina.
Madeleine Delbrel

STARE FERMI ,STARCI, QUANDO ARRIVA UN DOLORE, STARCI E BASTA SENZA CHIEDERE GRANDI SPIEGAZIONI A SE', AGLI ALTRI, A DIO , SENZA RECRIMINARE, SENZA ALZARE PUGNI VERSO IL CIELO, SENZA GETTARE VELENO ADDOSSO A CHI PIU' AMIAMO . STARE ...E' LA COSA PIU DIFFICILE CHE C'E', MA E' ANCHE LA PIU' SAGGIA, QUELLA CHE CI TRASFORMA , CHE CI CAMBIA IN MEGLIO.
QUANDO FACEVO IL CORSO DI PREPARAZIONE AL PARTO ,UNA BRAVISSIMA OSTETRICA CI SPIEGAVA CHE ALL'ARRIVO DELLA CONTRAZIONE NON ERA CONVENIENTE IRRIGIDIRSI MA PIUTTOSTO ABBANDONARSI AD ESSA ,ALL'ONDATA DI DOLORE, QUASI ASSECONDANDOLO, RESPIRANDO ADEGUATAMENTE .
COSI' NASCE UN BAMBINO, COSI' LA FARINA PUO' DIVENTARE PANE, FACENDOSI STRITOLARE,COSI' MOLTI DI NOI, ATTRAVERSO AVVENIMENTI CHE MAI AVREBBERO VOLUTO VIVERE, CHE MAI AVREBBERO SCELTO, SONO CAMBIATI IN MEGLIO, SONO CRESCIUTI, SONO DIVENTATI UOMINI E DONNE DEGNI DI TALE NOME .
TEMPO DOPO , A VOLTE, TUTTO SI SPIEGA E RIUSCIAMO A COMPRENDERE ANCHE IL PERCHE' DI CERTE PROVE CHE ABBIAMO INCONTRATO LUNGO IL NOSTRO VIAGGIO.

venerdì, aprile 06, 2007

PASQUA

Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. E' la festa del terremoto.
La mattina di Pasqua le donne, giunte nell'orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro.
Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all'imboccatura dell'anima che non lascia filtrare l'ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l'altro.
E' il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell'odio,
della disperazione del peccato.
Siamo tombe alienate. Ognuno con il suo sigillo di morte.
Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l'inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo
che contrassegnò la resurrezione di Cristo.

(don Tonino Bello)

giovedì, aprile 05, 2007

CHE GUEVARA ERA LAUREATO !!!!

Pomeriggio di lite, ieri.
Torna il piccolo di casa da scuola e con stupore ed amarezza scopro che le pagine del suo diario sono bianche candide (cioè non ha scritto nessun compito da fare in queste vacanze pasquali).
Se il ragazzo avesse tutti 7 e 8 sinceramente me ne fregherei, ma la storia non è cosi': i suoi voti tendono più a scendere in picchiata sotto la linea di demarcazione fra il non suff. e il baratro. Gli chiedo e mi chiedo perchè. Mi dice che si è dimenticato. E QUI PARTE LA LITE.
Più che lite è un monologo furibondo.
Mentre urlo in camera sua mi cade l'occhio su una foto di Che Guevara che lui tiene "siccome cosa sacra" sopra il letto.
Il mitico Ernesto Che ( che bell'uomo!) mi sorride ed io non trovo di meglio da dire che lui, il Che, era laureato, laureato in medicina; lui, il Che, prima di essere un rivoluzionario, era uno che aveva sgobbato sodo, uno che si era fatto il mazzo , uno con le palle insomma .( altro che non scriversi i compiti delle vacanze per paura di dover passare qualche ora sui libri!).

Ok Ok SONO ALLA FRUTTA Ho bisogno di qualche giorno di vacanza.

lunedì, aprile 02, 2007

UNA BRIOCHE AVVELENATA

Una brioche posata sul tavolo della cucina, al mattino alle sei, dopo un sabato notte passato fuori.
Un sabato notte passato in una discoteca e poi un passaggio dal primo forno aperto che si incontra: è questo il gentile omaggio da portare a casa.
E' il regalo che molti figli credono di fare ai loro genitori ( e qualche genitore ne è anche teneramente commosso) .
Questo regalo non ripaga e non ripagherà mai di tutto il sonno perso, delle ansie, delle paure di una mamma e di un papà.
Ma non so come spiegarlo a mio figlio, che anche lui come moltissimi altri si adegua al rito delle notti nei vicoli o al LUNA ROSSA o in Versilia. Non riesco ad essere contenta di questi riti, sono piuttosto esterefatta e non provo tenerezza, proprio nessuna tenerezza, nel vedere questo dolcetto posato sul tavolo. E' un dolcetto avvelenato che vorrebbe lasciare questo messaggio:" Ecco , sono tornato a casa, sono sano e salvo, sono di là che dormo in camera e ti lascio il segnale della mia presenza. Anche per stanotte non è successo nulla di quello che tanto ti spaventa, nessun incidente di macchina, tutto tranquillo ."


VERAMENTE PENSO CHE E' MOLTO DIFFICILE FARE I GENITORI OGGI.
I RITI DI PASSAGGIO CI SONO SEMPRE STATI,MA QUELLI DEI NOSTRI GIORNI CREDO SIANO MOLTO PIU' TRIBALI DI QUELLI DEL FILM "UN UOMO CHIAMATO CAVALLO".
LA PAZIENZA CHE CI E' RICHIESTA E' A VOLTE QUASI DISUMANA.
OGNI TANTO UN GRIDO ME LO CONCEDO, UN GRIDO PER NON IMPLODERE, UN GRIDO PER TIRARE FUORI IL DOLORE, UN GRIDO COMPENSATORIO, IL GRIDO SANO DI UNA GENERAZIONE DI GENITORI PROVATI :" FINO A QUANDO SIGNORE, FINO A QUANDO?".

venerdì, marzo 30, 2007

IL PESCIOLINO

In Oriente si racconta la storia di un pesciolino nell'Oceano.
Qualcuno dice al pesce:"Oh! Quanto è immenso l'oceano. E' sconfinato, meraviglioso!"
E il pesce nuotando a destra e a sinistra, ribatte ;"Dov'è l'oceano?"
"Ci sei dentro"

FORSE DIO STA GUARDANDO IL NOSTRO VOLTO E NOI NON LO RICONOSCIAMO.

mercoledì, marzo 21, 2007

PRIMA LA COPPIA POI I FIGLI

La coppia viene prima di tutto.
Il figlio arriva soltanto in seguito.
E' il frutto di una coppia, una delle sue ragioni di vivere, ma la priorità assoluta è la coppia.
Essa è cerniera , roccia, pietra angolare. Una coppia che dialoga, discute, si perdona, si solidifica per essere poi unita al servizio dei figli; mentre una coppia che pensa soltanto ai figli è una coppia fallita.
Mio padre e mia madre mi sono parsi esemplari. Si amavano immensamente e si vedeva, era qualcosa che risplendeva ... e i loro raggi d'amore penetravano noi figli.
Nessuno si può immischiare negli affari di una coppia. Che si può fare quando tutto va alla deriva? E' la coppia stessa che se ne deve occupare: devono interrogarsi ,perdere tempo in due, lasciare i bambini a qualcuno e battersela in una foresta, in un albergo ,in un monastero ( dovunque i due credano sia meglio) a cadenze regolari. E' una questione di sopravvivenza, è straordinariamente importante e vitale , inestimabile tesoro anche per i figli.

" DAL LIBRO : IL GRIDO DEI GIOVANI " di Guy Gilbert

QUALCUNO LO CHIAMA CONDIVIDERE , QUALCUNO COMUNIONE D'ANIMA, QUALCUNO " IL DOVERE DI SEDERSI," QUALCUN' ALTRO "RITROVARSI"...
CHIAMIAMOLO UN PO' COME VOGLIAMO O COME CI HANNO INSEGNATO E TRAMANDATO , MA SOPRATTUTTO FACCIAMOLO .
SONO A VOLTE SINCERAMENTE STUPITA DI FRONTE A TANTE SEPARAZIONI E FALLIMENTI DI PERSONE A ME CARE .
PUO' CAPITARE CHE IN ALCUNI CASI SIA NECESSARIO LASCIARSI PERCHE' LA VITA DIVENTA INVIVIBILE, PUO' CAPITARE CHE SI POSSA SBAGLIARE UNA VOLTA NELLA SCELTA DEL COMPAGNO O DELLA COMPAGNA, PUO' CAPITARE CHE ANCHE CON LE MIGLIORI INTENZIONI E DOPO NUMEROSI TENTATIVI PER SALVARE CI SI DEBBA ARRENDERE ; MA QUESTA "EMORAGGIA "ALLA QUALE QUOTIDIANAMENTE ASSISTIAMO , QUESTA TERRIBILE EMORAGGIA DI FAMIGLIE CHE SI SFASCIANO, DI DIVORZI, DI SPACCATURE ,DI DOLORI, DI FIGLI CHE NON HANNO PIU' UNA IDENTITA' PERCHE' SI PERDONO IN FAMIGLIE ALLARGATE FACENDO FINTA DI ESSERE TANTO FELICI ... BE' QUESTO MI FA TORNARE ALL'INIZIO DEL DISCORSO A CREDERE NELLA PRIORITA' DELLA COPPIA PRIMA DI OGNI ALTRA COSA E NELLA PRIORITA' DI TUTTO UN LAVORARCI SOPRA , QUASI UNO SGOBBARCI SOPRA CON AMORE E SPERANZA : E' IL LAVORO PIU' BELLO CHE ESISTA.

giovedì, marzo 15, 2007

UNA STORIA D'AMORE FRA ME E LUI

Ma ora mi interroghi e dici :" Come faccio a pensare a Dio in se stesso e che cos'è Dio?
In verità non posso risponderti che a questo modo:" Non ne so niente."
...su Dio com'è in se stesso nessuno può fare delle meditazioni. Per questo lascero' da parte tutto ciò che posso pensare e scegliero' per il mio amore quella cosa che non posso pensare. Perchè? Perchè Dio lo si può amare ma non pensare. Solo con l'amore lo si può afferrare e trattenere, non certo con il pensiero. Perciò anche se è bene talvolta pensare alla bontà e alla perfezione di Dio, e per quanto questo possa rivelarsi illuminante e costitutuire parte della contemplazione stessa , tuttavia ciò deve essere ricacciato in basso e ricoperto da una nube d'oblio.
E tu camminaci sopra con vigore e con zelo, sotto la spinta di un gioioso slancio d'amore, nell'intento di perforare quell'oscurità che ti sovrasta. Colpisci dunque quella fitta nube della non - conoscenza con la freccia acuminata del desiderio d'amore e NON MUOVERTI DI LI , QUALUNQUE COSA CAPITI."

Capitolo VI del libro "La nube della non-conoscenza" di anonimo del XIV secolo

lunedì, febbraio 26, 2007

QUANDO NON C'E' IL SOLE

E' strano ma può capitare.
Può capitare che il sole non c'è, che è una brutta giornata grigia , e tu non te ne accorgi.Perchè il sole che ti interessa in quel momento non è in cielo ma è in una persona ben precisa che sta davanti a te o è in una situazione molto bella che stai vivendo, o è in te, da tanto ti senti sorpreso e felice.
Le persone metereopatiche esistono, io sono una di loro, ma durante questi pochi giorni di vacanza senza sole, mi è capitato di avere il sole.

lunedì, febbraio 19, 2007

IO PARROCO BADILANTE

"Innanzitutto sono un prete, parroco di una periferia povera e degradata in provincia di Napoli...
Credo,e lo dico senza nessun sentimento di rivalsa che troppo spesso si parla dei preti senza conoscere nè loro, nè il lavoro che svolgono,nè, lasciatemelo dire il contributo che essi danno alla società. Quanti bimbi sono nati grazie all'aiuto della parrocchia? Quante donne sono state accompagnate durante la loro gravidanza, anche a livello economico? Chi retribuisce e in che modo i nostri giovani volontari per le giornate spese accanto ai nostri ragazzi? Perchè tutte le volte che si parla di Chiesa la si riduce solamente alle sue alte gerarchie, o ai suoi pronunciamenti ufficiali?
Ai fratelli che la pensano diversamente da me vorrei dire: non mi infangate, non per me, ma per la fiducia che hanno in me tanti nostri ragazzi. Ai vari Cecchi Paone vorrei dire: non sei mai stato offeso da me, non mi sono mai sognato di irridere la tua omosessualità, non ho mai generalizzato e accusato di pedofilia gli avvocati o gli operai quando un avvocato o un operaio si fossero macchiati di questo delitto, ho sempre ricordato la dignità della persona ...
Con me tu l'hai fatto l'altra sera litigando con Sgarbi ... Tornavo stanco verso la mia parrocchia e vi ascoltavo : che brutto spettacolo avete dato! Chiedo più rispetto...
...Perchè fratelli mi lasciate solo con la mia gente nel mio difficile quartiere? Quanti giovani avrei potuto salvare se solo avessi avuto la possibilità di offrire uno straccio di lavoro?...
Discutiamo ,cerchiamo di comprendere le ragioni dell'altro, non offendiamoci gratuitamente e inutilmente, non approfittiamo troppo del nostro saper parlare in televisione e del peso della nostra cultura...

LETTERA DI DON MAURIZIO DALLA PERIFERIA NAPOLETANA TRATTA DALLA SECONDA PAGINA DI " AVVENIRE" DI DOMENICA 18 FEBBRAIO

Questa è solo una parte della lettera , chi volesse leggerla tutta può trovarla su AVVENIRE. Mi ha molto colpito forse perchè anch'io ho assistito al penosissimo spettacolo offerto in televisione dai due personaggi sopra citati, complice una furbissima regia per aumentare l' audience.
Sia le accuse dell'uno , sia la difesa urlata dell'altro ( come se ci fosse bisogno di Sgarbi per difendere la chiesa e madre Teresa di CAlcutta ecc) mi hanno lasciato con qualcosa di più dell'amaro in bocca e nel mio cuore e nel mio cervello è sorta prepotente una domanda: "Ma non è giunto il tempo in cui i nostri preti ce li dobbiamo difendere un po' di più noi ? Ma non è giunto il tempo in cui dobbiamo raccontare di più anche noi quanto bene qualcuno di loro ci ha fatto? Quanto ci hanno accompagnato o consolato o illuminato o invitato a sperare, a risorgere, a ricominciare? Ma dove eravamo noi quella sera in cui Sgarbi e Cecchi Paone litigavano a nome nostro in TV?"

domenica, febbraio 18, 2007

OGGI, 70 ANNI FA

Come tutte le domeniche e le feste comandate, anche oggi, il nonno Luigi è venuto a pranzo da noi. Di solito sono i ricordi di guerra o del campo di lavoro in Austria , a farci compagnia, e di solito con particolari anche abbastanza crudi che abbiamo imparato a digerire bene tra un piatto di lasagne, un arrostino e il dolce finale.
Ma oggi no, l'argomento era un altro , un bellissimo argomento (lasciatemelo dire), la mia pre-istoria.
Il 18 febbraio di 70 anni fa gli sguardi di un certo ragazzo di nome Luigi e di una certa ragazza di nome Angela si sono incontrati per la prima volta. Erano a Torrazza in un'osteria-trattoria dove si ballava e lui era lì con un amico . Lei, 16 anni, aveva un sacchetto di caramelle in mano e passandogli accanto si sentì così apostrofare:" Signorina, me ne regala una?"
E' proprio vero che le grandi storie possono nascere da frasi scontate.
I due non si sono più visti per qualche mese, finchè una domenica, Luigi, sempre accompagnato dall'amico fidato, decide di andare a S.Bernardo, nell'osteria dove, dietro un banco, Angela serviva i clienti dell'"avviata" azienda di famiglia.
Luigi entra nella saletta dove adesso c'è la televisione e dove allora c'era il banco dell'osteria. Entra per primo, il suo amico è dietro. Angela ha in mano un grosso bottiglione di vino rosso, si gira verso la porta, vede questo (sinceramente bellissimo) ragazzo e... molla il bottiglione che cade per terra tra uno sconquasso di vetri e un'alluvione color rubino.
Insomma ,un tipetto riservato la mia mamma... Non se n'è accorto nessuno !

sabato, febbraio 17, 2007

L'ETA' ADULTA

A un discepolo che pregava incessantemente
il maestro disse:"Quando smetterai di appoggiarti a Dio
e ti reggerai sulle tue gambe?"

Il discepolo era sbalordito:" Ma proprio tu
ci hai insegnato a guardare Dio
come padre!".

"E quando imparerai che un padre non è
qualcuno
a cui appoggiarsi, ma qualcuno che ti libera
dalla tendenza ad appoggiarti?".

Anthony de Mello

lunedì, febbraio 05, 2007

SCUSI, MA LEI , PERCHE' MI SALUTA ?

Siamo al paradosso, allo stravolgimento, al non senso.
Una distinta ed anziana signora che abita nel mio palazzo e che quasi tutti i giorni incontro, salutandola gentilmente, mi ha cosi' apostrofato con una certa arroganza ed aggressivita' :"Scusi, ma lei , perchè mi saluta?"
Le parole erano proprio queste ma il tono voleva dire :"Chi cavolo sei? Che cosa hai a che fare con me? Perchè mi sorridi? Perchè sei gentile?"
Io sono rimasta interdetta ed ho risposto quasi sommessa :"Perchè siamo vicine di casa!"
Lei ha commentato :"AH!" ed ha proseguito il suo cammino.


Avrei voluto dirti tante cose in più ,distinta ed anziana signora, anzi avrei voluto urlartele dietro giù per la salita. Quelle che posso scrivere sono :"Ma allora sei scema!!! Io ti saluto perchè per me essere gentili è una cosa importante, ti saluto perchè tivedo sempre sola, perchè intuisco il tuo malessere, perchè credo nella potenza di un sorriso gratis, credo che noi umani siamo qui di passaggio sulla terra per vivere gli uni accanto agli altri in compagnia ,sollevandoci e non atterrandoci.
Ma allora sei proprio scema!!!!
Devo spiegarti perche' ti saluto? Pensavo che fosse normale il contrario : spiegare perchè non ci si saluta più, perchè si passa l'uno accanto all'altro sfiorandosi e ignorandosi.
Pensa , anziana e distinta signora, che se io potessi abbraccerei tutti, saluterei tutti ( e' la timidezza che mi frega). Mi fanno sorridere ma mi piacciono da matti quei pazzi che per strada fermano la gente per abbracciarla. L'umanità ha bisogno di abbracci, ha bisogno di sorrisi gentili,ha bisogno di saluti.
Sai cosa ti dico ? Che sei proprio scema , scemissima e che forse un po' della tua solitudine TE LA SEI VOLUTA.

Clicca sul sito degli abbracci

venerdì, gennaio 19, 2007

UNA BOTTIGLIA DI ACQUA SANGEMINI

Apro gli occhi e la vedo li' sul comodino accanto al lettone dove la mamma mi ha infilato perchè ho la febbre alta. La vedo come attraverso un velo perchè la testa è pesante, la luce mi da fastidio, sto male.
E' il simbolo delle mie malattie di bambina: l'acqua Sangemini.
Tutte le volte che stavo male, la mia mamma me la comprava e, ad oggi, non sono ancora riuscita a capire perchè. Era in una bella bottiglia di vetro verde e aveva un gusto strano perchè quando si è malati tutto ha un gusto strano. La mamma era convinta che facesse bene, diceva che era leggerissima ma anche ricca di elementi che potevano aiutare nella guarigione.
Non so perchè.
Io da piccola ho avuto tantissime bronchiti, brutte tonsilliti, ho sfiorato anche una polmonite e non riesco a capire come l'acqua potesse guarire o agire sull'apparato respiratorio.
Resta comunque un ricordo cosi' dolce, cosi' caldo...Mi da la misura di una cura sollecita :quella bottiglia d'acqua che costava parecchio per quello che era il nostro bilancio familiare, decisamente fuori posto su quel comodino in una stanza freddissima , senza riscaldamento.

domenica, gennaio 14, 2007

SULLE TRACCE DELLE PAROLE GIUSTE

Ci sono persone che sono riuscite a radicare dentro di se' una chiara simpatia per la parola giusta e dispongono di una specie di intuizione, quasi di arte, per scoprirla e offrirla.
E ci trovano gusto!
Conoscono a memoria il luogo dove abitano queste parole ,le trovano senza difficoltà e le pronunciano con naturalezza. Sembra che non ne conoscano altre.
Altre persone ,invece, sono andate specializzandosi nell'individuare le parole sbagliate. Le riconoscono da lontano come se fossero parenti. Sembra che si chiamino, non hanno da fare lunga strada per trovarle, le hanno sempre a portata di mano ,ci convivono.
E anche queste persone compiono il loro lavoro con disinvoltura e con gusto !

(tratto dal libro dal BLA BLA AL DIALOGO)

lunedì, gennaio 08, 2007

A ME NESSUNO MI CONOSCE

"Non so se qui fra di voi c'è qualcuno di famoso.
A me nessuno mi conosce. Ma esisto, vivo e quindi sono amato da Dio.
Vivo in questo deserto che è la Val Maira d'inverno..."
Queste sono le parole che mi hanno sorpreso in una serata piena di neve ascoltando la predica di un giovane sacerdote a Villaro, appunto in Val Maira.
Ho pensato spesso a quel giovane uomo, qualche volta ho pregato per lui, per la sua missione , per i tanti momenti di solitudine pur se immersi in un paesaggio che a me sembra meraviglioso (ma io non ci abito sempre ,ci vado come turista ogni tanto).
Ho pensato che ognuno di noi ha i suoi deserti. Ho pensato che anche a me nessuno mi conosce, che non sono famosa per nessuno forse neanche per i miei figli,i quali, come tutti i figli, vivono con i propri genitori, guardando oltre, vedendo il bello fuori di casa, magnificando e inseguendo cio' che è lontano non cio' che è vicino.
Umanamente mi sento molto vicina a quel sacerdote, pur avendo un altra vocazione, e sento di poter dire con lui:" Sono esistente e quindi amata da Dio".