lunedì, febbraio 19, 2007

IO PARROCO BADILANTE

"Innanzitutto sono un prete, parroco di una periferia povera e degradata in provincia di Napoli...
Credo,e lo dico senza nessun sentimento di rivalsa che troppo spesso si parla dei preti senza conoscere nè loro, nè il lavoro che svolgono,nè, lasciatemelo dire il contributo che essi danno alla società. Quanti bimbi sono nati grazie all'aiuto della parrocchia? Quante donne sono state accompagnate durante la loro gravidanza, anche a livello economico? Chi retribuisce e in che modo i nostri giovani volontari per le giornate spese accanto ai nostri ragazzi? Perchè tutte le volte che si parla di Chiesa la si riduce solamente alle sue alte gerarchie, o ai suoi pronunciamenti ufficiali?
Ai fratelli che la pensano diversamente da me vorrei dire: non mi infangate, non per me, ma per la fiducia che hanno in me tanti nostri ragazzi. Ai vari Cecchi Paone vorrei dire: non sei mai stato offeso da me, non mi sono mai sognato di irridere la tua omosessualità, non ho mai generalizzato e accusato di pedofilia gli avvocati o gli operai quando un avvocato o un operaio si fossero macchiati di questo delitto, ho sempre ricordato la dignità della persona ...
Con me tu l'hai fatto l'altra sera litigando con Sgarbi ... Tornavo stanco verso la mia parrocchia e vi ascoltavo : che brutto spettacolo avete dato! Chiedo più rispetto...
...Perchè fratelli mi lasciate solo con la mia gente nel mio difficile quartiere? Quanti giovani avrei potuto salvare se solo avessi avuto la possibilità di offrire uno straccio di lavoro?...
Discutiamo ,cerchiamo di comprendere le ragioni dell'altro, non offendiamoci gratuitamente e inutilmente, non approfittiamo troppo del nostro saper parlare in televisione e del peso della nostra cultura...

LETTERA DI DON MAURIZIO DALLA PERIFERIA NAPOLETANA TRATTA DALLA SECONDA PAGINA DI " AVVENIRE" DI DOMENICA 18 FEBBRAIO

Questa è solo una parte della lettera , chi volesse leggerla tutta può trovarla su AVVENIRE. Mi ha molto colpito forse perchè anch'io ho assistito al penosissimo spettacolo offerto in televisione dai due personaggi sopra citati, complice una furbissima regia per aumentare l' audience.
Sia le accuse dell'uno , sia la difesa urlata dell'altro ( come se ci fosse bisogno di Sgarbi per difendere la chiesa e madre Teresa di CAlcutta ecc) mi hanno lasciato con qualcosa di più dell'amaro in bocca e nel mio cuore e nel mio cervello è sorta prepotente una domanda: "Ma non è giunto il tempo in cui i nostri preti ce li dobbiamo difendere un po' di più noi ? Ma non è giunto il tempo in cui dobbiamo raccontare di più anche noi quanto bene qualcuno di loro ci ha fatto? Quanto ci hanno accompagnato o consolato o illuminato o invitato a sperare, a risorgere, a ricominciare? Ma dove eravamo noi quella sera in cui Sgarbi e Cecchi Paone litigavano a nome nostro in TV?"

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