mercoledì, gennaio 30, 2008

Se parti continua ad andare.

" Mio fratello minore e io avevamo rispettivamente tredici e quattordici anni quando decidemmo che quell'estate avremmo fatto un viaggio in autostop per tutta l'Irlanda. Presentammo un itinerario dettagliato a nostro padre il quale dopo diverse consultazioni con nostra madre ,che non era per nulla d'accordo , ci concesse infine il permesso.
Partimmo con grande entusiasmo verso la periferia di Dublino, partimmo in corriera e nel villaggio dove questa ci lasciò iniziammo la grande avventura.
Per circa un'ora nessun veicolo si fermò; mentre diventava buio ed eravamo sempre più infreddoliti e sfiduciati, i cieli si aprirono e scese una pioggia torrenziale.
I nostri nervi cominciarono a cedere e quindi cercammo una cabina telefonica per chiamare casa ed avvisare che il nostro programma era cambiato e stavamo tornando indietro.
_SE SIETE PARTITI , CONTINUATE AD ANDARE_ furono le sole parole di mio padre , dopodichè sentii buttare giù la cornetta del telefono.
Il messaggio era duro, ma mi è tornato in mente molte volte in seguito nella vita. "

John Callanan

mercoledì, gennaio 16, 2008

Ho ritrovato Ungaretti

SENZA PIU' PESO

Per un Iddio che rida come un bimbo,
Tanti gridi di passeri,
Tante danze nei rami,


Un'anima si fa senza piu' peso,
I prati hanno una tale tenerezza,
Tale pudore negli occhi rivive,


Le mani come foglie
S'incantano nell'aria...


Chi teme più, chi giudica?

mercoledì, gennaio 09, 2008

Le cose che non tornano più indietro

Ci sono PIETRE "morali" che quando sono scagliate fanno male e non tornano più indietro.
Ci sono PAROLE a punta e con qualche goccia, anche minima, di veleno, che fanno sempre male, inquinano e non si possono più tirare indietro.
Ci sono OCCASIONI di bene e di amore che lasciate passare non si possono più riprendere indietro.
C'è un TEMPO perduto nell'inerzia,nel rimando, nelle omissioni, nel disimpegno spirituale, esistenziale e sociale, nel male, che resta vuoto e perduto per sempre e non si può andare indietro a riprenderlo e ricuperarlo.

venerdì, gennaio 04, 2008

Orientarsi a 16 anni

"La verità è che con i compagni mi annoiavo a morte. Mi annoiavano le loro parole: erano troppe, e sempre uguali, sembravano formule. E non mi piaceva quel loro modo di parlare sempre truci, mai un sorriso, una battuta, sempre come se si trattasse di salvare il mondo.
Il mondo non aveva nessun bisogno, secondo me, nè di essere salvato nè di essere lasciato com'era. Ci pensava lui a cosa fare. Era andato avanti fino adesso per conto suo, e così avrebbe continuato. L'importante era che noi ci vivessimo dentro meglio che potevamo, facendo ognuno quel che ci veniva meglio fare, questo sì. A voi piace fare politica, vi viene bene? Perfetto, fatela. Ad altri piacerà di più leggere poesie, o andare a cavallo. Bene, che leggano poesie e vadano a cavallo. Ognuno ha i suoi sogni, le sue passioni e non è detto che alcune siano meglio di altre, chi lo dice? Perchè? "

Da " PIU' LONTANA DELLA LUNA " Di Paola Mastrocola


Era il 1969, io avevo 16 anni e frequentavo l'Istituto Magistrale Lambruschini. Da qualche giorno all'ingresso della scuola c'erano ragazzi più grandi che ci impedivano di entrare in classe. C'erano scioperi studenteschi nell'aria ed io non ne capivo di preciso le motivazioni. Ero molto bambina, qualcuno direbbe immatura, insomma ero come ero e in verità non avrei dovuto rendere conto a nessuno dello stadio di maturazione in cui mi trovavo perche' ogni essere umano ha i suoi tempi e i suoi ritmi che vanno rispettati a prescindere. Quel giorno io e le mie due amiche del cuore volevamo proprio entrare in classe e ci siamo un po' opposte a quelle imposizioni. Ricordo con nitidezza le parole di quel ragazzo che ci sbarrava la strada e soprattutto ricordo l'aggressività del suo volto: "Se entrate siete delle bagasce". Ebbene , ancora oggi, io che sono sempre stata simpatizzante della sinistra, ricordo l'odio che ho provato per quel ragazzo e l'odio che ancora provo per tutti quelli che si comportano come lui. Non sono entrata a scuola quel giorno, non per libera scelta, ma per un sopruso e ho sempre provato tanta rabbia per le persone che non rispettano gli altri per quello che sono, per quello che pensano, in quella precisa tappa della vita in cui si trovano, fosse anche la tappa del "qualunquismo".