lunedì, dicembre 29, 2008

Tre bambini

Stikky Bomba, Frizzy e Bombassei sono per me tre bambini speciali.
Abitano in una casetta meravigliosa, ai confini con il regno di Narnia: in questi giorni nel loro giardino ci sono montagne di neve sulle quali arrampicarsi e giocare. Hanno le guance rosse, berretti, giacche a vento, sciarpe coloratissime che spiccano in mezzo a tutto quel bianco.
Per Natale hanno ricevuto in dono un bellissimo calcio balilla, di quelli veri, che ancora si possono trovare negli oratori parrocchiali o in qualche bar di paese.
I loro genitori hanno saputo suggerire bene a Babbo Natale il dono più gradito .
Così, invece di passare le ore davanti al computer a rimbecillirsi, organizzano tornei fra di loro e con gli amici. Nel grande salone al primo piano si sentono scoppi di risate, urla, incitamenti,trionfi da gooool...!!!
Ieri sera Sticchy Bomba ha perso un dentino e altri tre sono pronti a cadere, cose che succedono a sei anni.
A Frizzy piace molto ballare e ogni tanto ,quando meno te lo aspetti, ti piroetta davanti agli occhi.
Bombassei fa dei bellissimi disegni, da rimanere incantati!
Papà e mamma si chiamano Joe Coogan e Jane Caltex . Jane ha un concorso importante per il suo lavoro e sta studiando molto (speriamo che lo passi perchè una mamma che studia fino alle tre di notte se lo merita proprio).
Joe è un papà molto simpatico che ti sa sempre consigliare la medicina giusta al momento giusto perchè è un vero esperto in questo settore :non esistono segreti per lui nel campo dei farmaci e direi anche in quello delle creme per la pelle, le mani, total body ecc.
Anzi bisogna proprio che gli chieda che cosa sarebbe adatto per coprire questi brufoli post natalizi

venerdì, dicembre 12, 2008

Due orecchini

Due piccoli orecchini d'oro con pietra azzurro-mare ai lobi della mia mamma, parecchi anni fa.
Due piccoli orecchini d'oro con pietra azzurro mare ai lobi di mia figlia, oggi.
Gli stessi orecchini portati da una nonna per le strade di Genova ora camminano per le vie di Barcellona :un ponte, un testimone passato di generazione in generazione, le radici che si intrecciano col futuro, una storia che continua come un grande abbraccio e sembra suggerire le parole protezione, fiducia, presenza.

martedì, novembre 18, 2008

Per fortuna abbiamo agende diverse

Lunedì sera, ore 21. Siamo ad una riunione di famiglie.
Arrivano i partecipanti, ci salutiamo affabilmente, ci sediamo intorno ad un tavolo,io accanto a mio marito. Il relatore inizia a parlare e noi tiriamo fuori le nostre agende per prendere appunti.
Enzo tira fuori una bellissima agenda in pelle ricca di tasche e taschine, con tanto di organizer.
Io tiro fuori un blocchetto che mi hanno regalato alla Coop, con disegnati in prima pagina tanti personaggi dei cartoni animati: Titti, Gatto Silvestro, Duffy Duk ecc...
Cominciamo a prendere appunti, ma mi cade l'occhio sulle due agende e mi scappa da ridere.
Io e lui.
L'uno razionale, l'altra irrazionale.
L'uno più serio, l'altra che anche in una serata importante usa uno strumento buffo (forse per sdrammatizzare?).
L'uno lucido, con proposte concrete (anche dopo una giornata che è stata faticosissima) , l'altra naif allo stato puro.
L'uno creativo ma supportato dalla logica, l'altra creativa ma supportata dalla confusione.
Due facce di un 1.
Per fortuna che ho incontrato te che mi completi!
Per fortuna che hai incontrato me che ti completo!

lunedì, novembre 10, 2008

Le Coppie

Vedo le coppie come equipaggi iscritti ad una gara di cannottaggio.
La competizione è "due con", qualcuno crede che sia "due senza".

Lungo il percorso sciamano una grande varietà di concorrenti:
ci sono i più affiatati che filano via senza fatica,
c'è chi si stanca facilmente e smette di remare,
c'è chi discute sulla direzione da prendere o su chi deve remare.
c'è chi rema dritto e chi rema contro,
c'è chi non rema perchè l'altro rema per due,
c'è chi non può remare perchè deve sistemare la barca che fa acqua,
c'è chi maledisce la propria barca perchè gli sembra più pesante delle altre,
c'è chi rema con orgoglio perchè gli sembra di essere l'unico a remare su quella barca,
c'è chi non ha più voglia di remare,
c'è chi crede di essere l'unica barca del percorso e non si accorge delle altre barche,
c'è chi dopo una partenza burrascosa, trova l'accordo con il compagno...


Ma la maggior parte rema con fatica,
ma rema sempre, colpo su colpo,nella giusta direzione,
lasciandosi guidare dal timoniere.
Tutte queste barche sono silenziose e vanno avanti
nonostante le difficoltà del percorso e nonostante tutto.

Dietro di loro lasciano una scia fresca e luminosa che invita a seguirle.

(Angiolino e Mimma)

giovedì, novembre 06, 2008

Non ho nessuna idea di dove sto andando

Io, Signore Iddio, non ho nessuna idea di dove sto andando.
Non vedo la strada che mi sta davanti.
Non posso sapere con certezza dove andrò a finire.
In verità, non conosco neppure bene me stesso,
e il fatto che penso di seguire la tua volontà,
non significa che lo stia davvero facendo.
Ma sono sinceramente convinto
che in realtà ti piaccia
il mio desiderio di piacerti
e spero di averlo in tutte le cose,
spero di non fare mai nulla senza tale desiderio.
So che, se agirò così,
la tua volontà mi condurrà per la via giusta,
quantunque io possa non capirne nulla.
Avrò sempre fiducia in te,
anche quando potrà sembrarmi di essere perduto
e avvolto nell'ombra...
Non avrò paura,
perchè tu sei con me
e so che non mi lasci solo di fronte ai pericoli.

PREGHIERA di Thomas Merton

martedì, novembre 04, 2008

Ave Maria

Ave Maria,
piena di grazia
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra tutte le donne
e benedetto il frutto
del seno tuo:Gesù.
Santa Maria
madre di Dio
prega per noi peccatori
adesso...
e nell'ora della nostra morte
Amen


Non ho paura di disturbarti, con grande confidenza , semplicità e tenerezza .

mercoledì, ottobre 08, 2008

UNA RISATA CI SALVERA'

Un grande maestro zen spiegava ai suoi discepoli le fasi che aveva attraversato alla ricerca del divino.
"Prima di tutto Dio mi condusse per mano nel Paese dell'Azione, dove rimasi per parecchi anni.
Poi egli mi portò nel Paese del Dolore, vissi laggiù finchè il mio cuore non fu del tutto purificato da ogni attaccamento sbagliato.
Allora mi trovai nel Paese dell'Amore, le cui fiamme ardenti consumarono ogni più piccola traccia del mio io e quindi potei giungere al Paese del Silenzio, dove furono svelati davanti ai miei occhi pieni di sorpresa i misteri della vita e della morte."
"Fu questa maestro l'ultima tappa della vostra ricerca?"chiesero i discepoli.
"No"rispose il maestro, "un giorno Dio disse:Oggi ti condurrò nel punto più sacro del Tempio,nel cuore stesso di Dio." "E mi trovai nel Paese della Risata."
Tratto da La preghiera della rana di Anthony de Mello


Mi rendo conto che non c'è proprio niente da ridere soprattutto in questi ultimi giorni in cui sembrano crollare tutte le certezze finanziarie mondiali, eppure e nondimeno provo una gioia intensa quando io stessa o qualcuno della mia famiglia (di solito è il figlio più piccolo il più ironico di tutti) riesce a filtrare la realtà nostra attraverso una battuta che fa almeno sorridere.
Considero un dono del Cielo e un segno di grande intelligenza saper vedere il buffo dovunque, comunque.
Chi ride è molto vicino a Dio, è un essere molto spirituale.
Ho l'onore di conoscere una eterna ragazza che inchiodata di giorno sulla carrozzina causa sclerosi multipla,e inchiodata di notte ad una macchina causa dialisi riesce a tirare fuori battute fulminanti tipo : "Io non ne ho l'occasione,per evidenti motivi, ma sento che sarei una grande peccatrice..." Ridere con lei è molto bello e vi assicuro che i suoi "mercati " sono già crollati da molti anni.

venerdì, ottobre 03, 2008

IL Matrimonio

Il matrimonio è più del vostro amore reciproco.
Ha maggiore dignità e maggior potere.
Finchè siete solo voi ad amarvi ,
il vostro sguardo si limita
nel riquadro isolato della vostra coppia.
Entrando nel matrimonio,
siete invece un anello della catena
di generazioni che Dio fa andare e venire
e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete
solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece,
venite collocati attivamente nel mondo
e ne diventate responsabili.
Il sentimento del vostro amore
appartiene a voi soli,
il matrimonio, invece,
è un'investitura e un mandato.
Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia,
occorre che gli riconoscano l'incarico di regnare.
Così non è la voglia di amarvi che vi stabilisce
come strumento della vita.
E' il matrimonio che ve ne rende atti.
Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio:
è il matrimonio che d'ora in poi,
porta sulle spalle il vostro amore.
Dio vi unisce in matrimonio:
non lo fate voi, è Dio che lo fa.
Dio protegge la vostra unità indissolubile
di fronte ad ogni pericolo
che la minaccia dall'interno e dall'esterno.
Dio è il garante dell'indissolubilità.
E' una gioiosa certezza sapere
che nessuna potenza terrena,
nessuna tentazione,
nessuna debolezza
potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.


da una lettera scritta dal campo di concentramento di Flossenburg
a due amici che stavano per sposarsi da DIETRICH BONHOEFFER

giovedì, ottobre 02, 2008

AMICIZIA





"Per favore...addomesticami", disse.
"Volentieri", rispose il piccolo principe,"ma non ho molto tempo,però. Ho da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe.
"Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.Comprano dai mercanti le cose già fatte.Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe?"
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..."

da IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine de Saint Exupery

domenica, settembre 14, 2008

Dove va Lei io vado

Ho fatto un viaggio, un bellissimo viaggio in Sicilia.
Ho visto cose...Ho visto fare la ricotta nella casa di campagna di cari amici conosciuti due ore prima (eppure non ho altre parole per definire queste persone perchè ci hanno accolto come solo dei cari amici sanno fare), ho visto la scalinata dei turchi apparire come una specie di miraggio bianco e poi avvicinarsi in tutto il suo splendore di marna, ho visto i mulini a vento accanto alle saline rosa, ho assaggiato una specie di nettare degli dei nelle cantine Florio a Marsala, ho visto Favignana e non si può che pensare di ritornarci, mi sono rimpinzata di cioccolata a Modica, di gelato al gelsomino e granita al limone, ho visto cose...
Ho visto una festa di paese a Scoglitti con la statua della Madonna portata in processione dalle sei di sera a mezzanotte, una statua che ha attraversato 68 strade e si è fermata sotto terrazze dalle quali piovevano coriandoli e palloncini colorati. Seguendo un pezzo di processione, fra gendarmi con pennacchi in testa, sindaco e autorità varie, ho chiesto ad una anziana signora:" Mi scusi, sa dove sta andando la Madonna?"
" Non lo so, non sono di qui, ma dove va la Madonna, io vado."
Non so perchè ma questa è la frase più spirituale e forse la più bella che ho sentito in questa estate.

lunedì, giugno 16, 2008

LA BUA

Non ridere della mia bua, perchè oggi è mia, ma domani potrebbe essere la tua.
( da un proverbio toscano, della val di Chiana)

mercoledì, giugno 04, 2008

Distacco

Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice:" E' bene per voi che io me ne vada, altrimenti non verrà lo Spirito". Si direbbe che Gesù avverta di essere un ostacolo per il cammino dei suoi discepoli,come se egli impedisse lo sviluppo della loro fede.
Le cose stavano realmente in questo modo: i discepoli avevano con Gesù un rapporto tale che non poteva consentire ulteriori sviluppi; il loro cammino di fede richiedeva un distacco.
Nella dichiarazione di Gesù:"E' bene per voi che io me ne vada", è indicata una legge essenziale della storia salvifica. Essa vale anche per la famiglia. Anche i genitori devono poter dire ai figli:"è bene per voi che ce ne andiamo, altrimenti non viene lo Spirito".
I genitori dovrebbero consegnare i figli alla loro avventura e alla storia perchè sappiano partire verso il loro destino. E anche nel rapporto di coppia ogni partner consegna l'altro alla vita e alla sua identità definitiva e matura di figlio di Dio che porta con dignità il proprio nome "scritto nei cieli"
( brano tratto dal libro Storie di coppie, tracce di Dio)

Passeggiando in Corso Italia raccontavo ad Enzo come queste parole mi trovavano d'accordo, anche se sono pienamente cosciente della mia terribile invidia nei confronti di quelle madri che invece si sono tenute i figli attaccati con le unghie e con i denti cosa che a me non è riuscita.
Lo so sembra una contraddizione ma non mi vergogno delle mie contraddizioni :sono in cammino non sono già arrivata, ci sto lavorando , ci sto lavorando...
.

giovedì, maggio 29, 2008

Dedicato a MARIO e a NUCCIA

Ci sono i santi dell'ottavo giorno
che testimoniano una nuova creazione
ci sono i santi dell'ultima ora
che scrivono un quinto Vangelo
ci sono i santi delle retrovie
che felici entrano alle nozze eterne.

JACQUES GAUTHIER

Un figlio

La paternità è la relazione con un estraneo che, pur essendo altri, è me.
Il figlio infatti non è semplicemente opera mia, come un poema o come un oggetto da me costruito; non è neppure mia proprietà.
Nè le categorie del potere, nè quelle dell'avere sono in grado di designare la relazione con un figlio. Nè la nozione di causa, nè la nozione di proprietà permettono di cogliere il fatto della fecondità.
Io non HO mio figlio; io SONO in qualche modo mio figlio. Solo che le parole io SONO hanno qui un significato differente...
D'altra parte il figlio non è un evento qualsiasi che mi accade, come, per esempio, la mia tristezza, la mia sventura o la mia sofferenza.
Si tratta di un io, si tratta di una persona.

EMMANUEL LEVINAS

sabato, maggio 24, 2008

Multivitaminico

Subito prima di un miracolo, subito dopo l'ultima settimana di colloqui con i prof. (che certamente mi vale come indulgenza pro Paradiso) ; a metà strada fra l'acqua di Lourdes e il furore di quattro schiaffi ben dati , è questo il tempo di ACUTIL FOSFORO.

mercoledì, maggio 21, 2008

Impiantino ai denti

Una buona occasione per stare qualche giorno senza dire troppe scemate . Approfitta, approfitta ...

lunedì, maggio 05, 2008

IL VIAGGIO NON TI PORTA MAI SOLO DOVE PENSAVI DI ANDARE

Ho fatto un viaggio a Loreto e mi sono ritrovata, senza averlo preventivato,nel bel mezzo di un cammino di riscoperta del sacramento del matrimonio.
28 anni fa io ed Enzo abbiamo celebrato qualcosa di grandissimo che continua ancora oggi e la cui dignità è enorme,pari (non di meno), pari a una vocazione sacerdotale.
Qualcuno mi ha ricordato che noi sposati siamo il sogno di Dio, che Lui da sempre ci ha pensati insieme.
Qualcuno mi ha ricordato che i figli nostri sono esseri che prima non c'erano e che diventano eterni non solo perchè Dio lo ha voluto ma anche perchè noi lo abbiamo voluto.
E cosi' la nostra vita si è dipanata,anno dopo anno, in questo misterioso scambio fra un uomo e una donna; diversissimi uno dall'altra, quasi impossibili da mettere insieme (come un cammello e un delfino) perchè amarsi fra uguali non c'è neanche gusto in quanto non c'è proprio niente da scambiarsi.
Non sempre abbiamo avuto la consapevolezza di questa dignità presente nel nostro matrimonio, sicuramente la intuivamo all'inizio ma era confusa con altri elementi, alcuni dolori e delusioni ce l'hanno forse a tratti fatta perdere di vista. Quanto bene fa, sentirsela ricordare! Quanto bene fa!
Non ti esime dal lavorarci sodo, non ti toglie le responsabilità, non ti assolve da nulla, non ti inorgoglisce ma ti da la dimensione di un progetto importante a cui puoi partecipare.
Come un architetto mette la sua firma sotto una serie di disegni che ha realizzato e già pregusta la loro trasformazionei in cemento, pietre o altro materiale, cosi' anche noi sposati possiamo firmare sorridendo il lavoro di giorni e notti nella gioia di aver potuto concretizzare qualcosa di bello. Ci abbiamo messo la firma, ci abbiamo messo la faccia, siamo più degli artigiani che dei Renzo Piano, ma con l'aiuto di Dio avanti.

mercoledì, aprile 16, 2008

Una statua di sale

Qualche sera fa' mi è stata regalata un'idea.
Ero con un gruppetto di famiglie della mia parrocchia che si vede una volta al mese e con grande semplicità approfondisce argomenti vari che riguardano la vita di coppia; si parlava della cantina-soffitta come luogo della casa dove si conservano tanti oggetti, a volte accatastati, e più metaforicamente come luogo dei ricordi.
Si parlava dei ricordi belli e brutti e di come, a volte, si tende più a conservare, quasi ad attaccarsi, ai secondi rispetto ai primi.
Improvvisamente un sacerdote che partecipava alla serata, ha ricordato il racconto della distruzione di Sodoma e Gomorra e Lot che con le sue figlie e la moglie fugge dalla città quasi portato per mano dagli angeli del Signore con questo consiglio:" Fuggi dalla città e non guardare indietro e non fermarti".
La moglie di Lot non ce la fa' a non guardare indietro, si gira a guardare il male, e, dice la Bibbia , viene trasformata in una statua di sale.
L'augurio che ci ha fatto quel sacerdote era: non fermiamoci a guardare il male che c'è stato nella nostra vita, altrimenti restiamo paralizzati, fermi , cristallizzati, bloccati, altrimenti non si va
più avanti e si muore con negli occhi il male. (ricevuto dagli altri o fatto da noi, che importa?)
Guardare il male con insistenza, quasi con un sottile gusto; guardare il male per il male, crogiolandosi, con una smorfia del viso all'ingiù.
Guardare la distruzione che forse qualcuno ha attuato nella nostra vita e guardare solo quella!
(Come ho sofferto. Povera me come ho sofferto!!)
CHE BRUTTO APPROCCIO!!!
Che bello invece il passo veloce di Lot su per il monte, quasi una corsa.
Via via chissà cosa mi aspetta, chissà cosa vedrò di nuovo e di positivo.
Che bella idea mi è stata regalata qualche sera fa...

lunedì, aprile 07, 2008

LIBERA NOS

Ma chi potrebbe, per favore, liberarci dalla presenza di una cosiddetta attrice che, in questi giorni, ci ha deliziato con il trailer del suo ultimo impegnativissimo film?
Ma per quanto ancora?
Non sarebbe auspicabile una bella cordata, oltre che per l'Alitalia, affinchè le vere attrici lavorino e le finte attrici vadano un po' a quel paese?
Si sente che sono leggermente alterata, vero?
Ebbene si' e sapete perchè? Perchè qualsiasi ragazzino, compreso mio figlio, cliccando sulla prima pagina di Repubblica, poteva vedere la suddetta rotolarsi nuda in mezzo alle pallottole ecc.ecc. ecc.
A Belloccia!!! Direi che a tutto c'è un limite e qui è stato raggiunto quello del ridicolo.
Non sono il responsabile della Pastorale giovanile della CEI, ma veramente non se ne può più.
Mi aspetterei una bella presa di posizione delle attrici vere, una sorta di riscossa e sono un po' stupita del silenzio della categoria.
Va beh, tenendo conto dell'unica espressione che la suddetta sa proporre, credo che il tempo farà giustizia da solo. Però che tristezza!

giovedì, aprile 03, 2008

SMS per decollare

L' ultimo è arrivato tre giorni fa ed inizia cosi': "grazie mamma..."
Alla fine di una giornata un po' pesante, come un balsamo che ha fatto bene al cuore, mi sono ritrovata a volare sulle ali di quel messaggino.
A volte alcune parole non si riescono a tirare fuori e allora si affidano ad una scatoletta e dall'altra parte della scatoletta c'è una persona che non se le aspettava e che rimane colpita dalla loro profondità. Grazie figlio.

SMS che non decollano

Ho imparato da circa tre anni a spedire sms con il telefonino; mi ha insegnato mio figlio più piccolo che ha vinto il mio imbranesimo e mi ha introdotto nel misterioso mondo dei messaggini.


Ho avuto da subito grandi difficoltà nel sintetizzare pensieri un po' più complessi con delle specie di slogan. Finchè gli sms riguardavano semplici avvisi tipo : torno a casa alle sette oppure compra tu il pane , tutto ok. Le difficoltà sono iniziate quando ho preteso di far entrare il mio mondo affettivo in due righe, quando ho voluto esprimere pensieri un po' più profondi, domande un po' più articolate.
Misteriosamente, a volte, l'effetto è stato il contrario di ciò che volevo comunicare.
Mi è capitato di voler consolare e di trasmettere invece parole che possono aver infastidito, mi è capitato di non riuscire a tenere dentro una preoccupazione che messaggiata con fretta si è resa incomprensibile alla persona che la riceveva.
Deve essere la vendetta della parola "parlata" occhi negli occhi sulla parola che arriva tramite MOTOROLA; deve essere il richiamo di qualcosa di antico fatto di semplicità e trasparenza contrapposto alla ricarica da 10 ,20, 30; deve essere la disponibilità dei cuori contapposta alla disponibilità del traffico telefonico.

venerdì, marzo 28, 2008

Stirando

C'è qualcosa di misteriosamente soddisfacente nello stirare.
Da una camicia o una maglietta tutta grinzosa appianare gli affossamenti e tirarne fuori panni lisci, maniche e colletti perfetti sopra i quali il ferro danza, da'... gioia.
Non parlo poi delle lenzuola e dei loro bordi che tra sbuffi e micro sguizzi, si trasformano da aspre collinette in pianure percorribili.
E cosa dire dei jeans che ritiro semi rigidi dalla corda e mi si rimodellano morbidamente sotto le mani ?
Questa montagna di roba da stirare informe e disordinata si trasforma, con una leggera pressione, in sottilissimi foglietti colorati da riporre in cassetti e armadi.
Mi annoia la solitudine dell'atto dello stirare, mi affatica stare in piedi sempre nella stessa posizione, ma il risultato è piacevole.
Stirando, spesso penso come sarebbe bello e magico, riuscire ad appianare situazioni ingarbugliate della vita, come fossero stoffe, con un'oretta di lavoro davanti ad un asse.
Un figlio soffre perchè è stato lasciato da un amore?
Presto, un passaggio del ferro superaccessoriato ed ecco la piega dolorosa diventa liscia quasi sorriso.
Un marito soffre per problemi di lavoro?
Presto, due sbuffi di vapore anticalcare e tornano distensione, ottimismo e profumo della vita.
Una figlia fatica a dialogare con te?
Presto, un po' di percorso ad ostacoli tra una fila di bottoni ed ecco l'autostrada del Sole.
Un adolescente è un po' tanto tanto confuso ?
Presto, inumidendo un po' il panno tutto scorre scorre scorre verso un buon fine.


Bene, per il momento mi accontento di aver districato la matassa che raggiungeva altezze notevoli e so che per un po' di giorni non stiro più .
Firmato Mary Poppins.


PS: nell'attesa che altre matasse un po' più complicate siano districate con l'aiuto di Qualcuno Lassù .

martedì, marzo 25, 2008

Signore, chi dici che io sia?

Signore, chi dici che io sia?
Io posso avvicinarmi a Te con profonda riverenza, ma anche con un'amichevole intimità e farti la stessa domanda che un giorno tu facesti a quelli che ti conoscevano meglio e che ti amavano di più.
Chi dici che io sia?
Tu mi conosci di più di quanto io stessa mi conosca, tu mi hai creato, mi hai accompagnato per tutta la vita, sai la mia storia e la mia realtà, i miei desideri e le mie paure, i miei ideali e i miei errori, i miei sogni e i miei insuccessi.
Voglio essere me stessa nel modo più pieno perchè mi hai fatto Tu e la mia unica maniera di renderti gloria sta nell'essere con tutta la mia anima ciò che tu hai voluto che io fossi.
Ed è questo che voglio arrivare a sapere, cioè , arrivare a conoscermi per poter cesellare ogni tratto nell'opera Tua e dare ad ogni colore la giusta tonalità.
Dimmi Signore, chi sono io davanti al tuo sguardo affinchè io mi sforzi di esserlo veramente nella mia vita.

tratto dal libro di Carlos G. Valles : L'arte di essere se stessi.

venerdì, febbraio 22, 2008

Insufficienze diffuse

Ma cosa caspita vuol dire "insufficienze diffuse"?
Sono forse una malattia come i puntini rossi del morbillo e della varicella ?
Sono delle idee che si propagano e si propagandano ?
Sono delle luci che si espandono in modo uniforme e sfumato?
Sono energia sonora che come un'onda va in tutte le direzioni?
Sono giornali la cui tiratura aumenta ?
Sono una lingua che è indispensabile conoscere come l'inglese per essere dei vincenti nella vita?
Sono molecole impazzite?
Sono discorsi prolissi che non finiscono più e annoiano chi ascolta?
Sono...?

So benissimo cosa sono .
Da molti anni le conosco e ho cosi bisogno di trovarci motivi di ironia che riesco anche a scherzarci su. E' il mio modo di fare Resistenza.

domenica, febbraio 17, 2008

I miei lunedi'

Da parecchi anni il lunedì è per me un giorno speciale : faccio catechismo.
Tutto è cominciato per un SOS lanciato dal mio parroco don Silvio ad un gruppo di mamme che accompagnavano i loro bambini in parrocchia per la preparazione alla Prima Comunione.
Io accompagnavo Antonio, il mio più piccolo. Quel giorno mi è stato chiesto: "Te la sentiresti? Abbiamo tanto bisogno di catechiste e non occorre essere "sante" per provarci. Abbiamo bisogno di gente normale, in cammino, te la sentiresti?".
Ho detto di sì e da quel giorno è iniziata per me un'avventura che mi ha appassionato, mi ha preso e mi ha restituito molto di più di quello che ho dato.
Ho conosciuto persone speciali che mi hanno accompagnato in questo viaggio, una fra le tante è Suor Marisa; ho fatto corsi d'aggiornamento, ho davanti agli occhi i faccini di tanti bambini ormai diventati ragazzi come il mio Antonio, storie di tanti genitori, di tanti nonni, insomma una bellissima esperienza!!!
Vorrei riscrivere qui i 10 COMANDAMENTI cosi' come li ho trovati nel numero di febbraio di Dossier Catechista :

Io sono il tuo Dio che ti chiama per nome.
1 Non devi aver paura di niente: tu mi sei caro!
2 Compi il bene nel mio nome.
3 Ti ho creato per la festa: riservati un giorno da dedicare a me, a te stesso e alle persone che ami.
4 Porta il tuo contributo perchè in famiglia sboccino i fiori del rispetto e dell'amore.
5 Rispetta ogni vita: non mortificare e non distruggere niente e nessuno, ma aiuta la vita a svilupparsi.
6 Impara il valore della fedeltà.
7 Rispetta ciò che appartiene agli altri.
8 Non dire cose false e non ingannare nessuno.
9 Rispetta ogni legame di amicizia e di amore.
10 Non invidiare chi ha più di te, perchè il tuo valore non dipende da ciò che hai, ma da quello che sei davanti ai miei occhi.

Questi sono nient'altro che l'essenza dei 10 comandamenti scritti senza tutti quei divieti che possono risultare antipatici a tanti ragazzini e anche a tanti adulti. Dio non proibisce, Dio propone uno stile di vita che ci faccia crescere e fiorire nella gioia.

venerdì, febbraio 01, 2008

La felicità si costruisce

" Dentro di noi, nel palazzo dell'affettività, ci sono bellissime sale illuminate dove siedono l'ottimismo, la speranza , l'amore , il coraggio, la gioia, la tenerezza , la consolazione, e vi sono sotterranei oscuri dove stanno come in agguato l'abbattimento, la tristezza, le apprensioni, le preoccupazioni, la collera, i sensi di colpa esagerati, le previsioni solo negative per il futuro.
La volontà che è la padrona del palazzo si aggira per tutta la sua proprietà, ma è libera di stabilirsi dove più le piace. Non date troppa importanza ai timori, alle contrarietà, alle malinconie, non fissatevi su di esse, non sedetevi accanto a loro, ma piuttosto aggiratevi, stabilitevi o almeno fate spesso un salto nelle sale della gioia e dell'ottimismo."

Narciso Irala ( sacerdote gesuita)

mercoledì, gennaio 30, 2008

Se parti continua ad andare.

" Mio fratello minore e io avevamo rispettivamente tredici e quattordici anni quando decidemmo che quell'estate avremmo fatto un viaggio in autostop per tutta l'Irlanda. Presentammo un itinerario dettagliato a nostro padre il quale dopo diverse consultazioni con nostra madre ,che non era per nulla d'accordo , ci concesse infine il permesso.
Partimmo con grande entusiasmo verso la periferia di Dublino, partimmo in corriera e nel villaggio dove questa ci lasciò iniziammo la grande avventura.
Per circa un'ora nessun veicolo si fermò; mentre diventava buio ed eravamo sempre più infreddoliti e sfiduciati, i cieli si aprirono e scese una pioggia torrenziale.
I nostri nervi cominciarono a cedere e quindi cercammo una cabina telefonica per chiamare casa ed avvisare che il nostro programma era cambiato e stavamo tornando indietro.
_SE SIETE PARTITI , CONTINUATE AD ANDARE_ furono le sole parole di mio padre , dopodichè sentii buttare giù la cornetta del telefono.
Il messaggio era duro, ma mi è tornato in mente molte volte in seguito nella vita. "

John Callanan

mercoledì, gennaio 16, 2008

Ho ritrovato Ungaretti

SENZA PIU' PESO

Per un Iddio che rida come un bimbo,
Tanti gridi di passeri,
Tante danze nei rami,


Un'anima si fa senza piu' peso,
I prati hanno una tale tenerezza,
Tale pudore negli occhi rivive,


Le mani come foglie
S'incantano nell'aria...


Chi teme più, chi giudica?

mercoledì, gennaio 09, 2008

Le cose che non tornano più indietro

Ci sono PIETRE "morali" che quando sono scagliate fanno male e non tornano più indietro.
Ci sono PAROLE a punta e con qualche goccia, anche minima, di veleno, che fanno sempre male, inquinano e non si possono più tirare indietro.
Ci sono OCCASIONI di bene e di amore che lasciate passare non si possono più riprendere indietro.
C'è un TEMPO perduto nell'inerzia,nel rimando, nelle omissioni, nel disimpegno spirituale, esistenziale e sociale, nel male, che resta vuoto e perduto per sempre e non si può andare indietro a riprenderlo e ricuperarlo.

venerdì, gennaio 04, 2008

Orientarsi a 16 anni

"La verità è che con i compagni mi annoiavo a morte. Mi annoiavano le loro parole: erano troppe, e sempre uguali, sembravano formule. E non mi piaceva quel loro modo di parlare sempre truci, mai un sorriso, una battuta, sempre come se si trattasse di salvare il mondo.
Il mondo non aveva nessun bisogno, secondo me, nè di essere salvato nè di essere lasciato com'era. Ci pensava lui a cosa fare. Era andato avanti fino adesso per conto suo, e così avrebbe continuato. L'importante era che noi ci vivessimo dentro meglio che potevamo, facendo ognuno quel che ci veniva meglio fare, questo sì. A voi piace fare politica, vi viene bene? Perfetto, fatela. Ad altri piacerà di più leggere poesie, o andare a cavallo. Bene, che leggano poesie e vadano a cavallo. Ognuno ha i suoi sogni, le sue passioni e non è detto che alcune siano meglio di altre, chi lo dice? Perchè? "

Da " PIU' LONTANA DELLA LUNA " Di Paola Mastrocola


Era il 1969, io avevo 16 anni e frequentavo l'Istituto Magistrale Lambruschini. Da qualche giorno all'ingresso della scuola c'erano ragazzi più grandi che ci impedivano di entrare in classe. C'erano scioperi studenteschi nell'aria ed io non ne capivo di preciso le motivazioni. Ero molto bambina, qualcuno direbbe immatura, insomma ero come ero e in verità non avrei dovuto rendere conto a nessuno dello stadio di maturazione in cui mi trovavo perche' ogni essere umano ha i suoi tempi e i suoi ritmi che vanno rispettati a prescindere. Quel giorno io e le mie due amiche del cuore volevamo proprio entrare in classe e ci siamo un po' opposte a quelle imposizioni. Ricordo con nitidezza le parole di quel ragazzo che ci sbarrava la strada e soprattutto ricordo l'aggressività del suo volto: "Se entrate siete delle bagasce". Ebbene , ancora oggi, io che sono sempre stata simpatizzante della sinistra, ricordo l'odio che ho provato per quel ragazzo e l'odio che ancora provo per tutti quelli che si comportano come lui. Non sono entrata a scuola quel giorno, non per libera scelta, ma per un sopruso e ho sempre provato tanta rabbia per le persone che non rispettano gli altri per quello che sono, per quello che pensano, in quella precisa tappa della vita in cui si trovano, fosse anche la tappa del "qualunquismo".