mercoledì, ottobre 08, 2008

UNA RISATA CI SALVERA'

Un grande maestro zen spiegava ai suoi discepoli le fasi che aveva attraversato alla ricerca del divino.
"Prima di tutto Dio mi condusse per mano nel Paese dell'Azione, dove rimasi per parecchi anni.
Poi egli mi portò nel Paese del Dolore, vissi laggiù finchè il mio cuore non fu del tutto purificato da ogni attaccamento sbagliato.
Allora mi trovai nel Paese dell'Amore, le cui fiamme ardenti consumarono ogni più piccola traccia del mio io e quindi potei giungere al Paese del Silenzio, dove furono svelati davanti ai miei occhi pieni di sorpresa i misteri della vita e della morte."
"Fu questa maestro l'ultima tappa della vostra ricerca?"chiesero i discepoli.
"No"rispose il maestro, "un giorno Dio disse:Oggi ti condurrò nel punto più sacro del Tempio,nel cuore stesso di Dio." "E mi trovai nel Paese della Risata."
Tratto da La preghiera della rana di Anthony de Mello


Mi rendo conto che non c'è proprio niente da ridere soprattutto in questi ultimi giorni in cui sembrano crollare tutte le certezze finanziarie mondiali, eppure e nondimeno provo una gioia intensa quando io stessa o qualcuno della mia famiglia (di solito è il figlio più piccolo il più ironico di tutti) riesce a filtrare la realtà nostra attraverso una battuta che fa almeno sorridere.
Considero un dono del Cielo e un segno di grande intelligenza saper vedere il buffo dovunque, comunque.
Chi ride è molto vicino a Dio, è un essere molto spirituale.
Ho l'onore di conoscere una eterna ragazza che inchiodata di giorno sulla carrozzina causa sclerosi multipla,e inchiodata di notte ad una macchina causa dialisi riesce a tirare fuori battute fulminanti tipo : "Io non ne ho l'occasione,per evidenti motivi, ma sento che sarei una grande peccatrice..." Ridere con lei è molto bello e vi assicuro che i suoi "mercati " sono già crollati da molti anni.

venerdì, ottobre 03, 2008

IL Matrimonio

Il matrimonio è più del vostro amore reciproco.
Ha maggiore dignità e maggior potere.
Finchè siete solo voi ad amarvi ,
il vostro sguardo si limita
nel riquadro isolato della vostra coppia.
Entrando nel matrimonio,
siete invece un anello della catena
di generazioni che Dio fa andare e venire
e chiama al suo regno.
Nel vostro sentimento godete
solo il cielo privato della vostra felicità.
Nel matrimonio, invece,
venite collocati attivamente nel mondo
e ne diventate responsabili.
Il sentimento del vostro amore
appartiene a voi soli,
il matrimonio, invece,
è un'investitura e un mandato.
Per fare un re non basta che lui ne abbia voglia,
occorre che gli riconoscano l'incarico di regnare.
Così non è la voglia di amarvi che vi stabilisce
come strumento della vita.
E' il matrimonio che ve ne rende atti.
Non è il vostro amore che sostiene il matrimonio:
è il matrimonio che d'ora in poi,
porta sulle spalle il vostro amore.
Dio vi unisce in matrimonio:
non lo fate voi, è Dio che lo fa.
Dio protegge la vostra unità indissolubile
di fronte ad ogni pericolo
che la minaccia dall'interno e dall'esterno.
Dio è il garante dell'indissolubilità.
E' una gioiosa certezza sapere
che nessuna potenza terrena,
nessuna tentazione,
nessuna debolezza
potranno sciogliere ciò che Dio ha unito.


da una lettera scritta dal campo di concentramento di Flossenburg
a due amici che stavano per sposarsi da DIETRICH BONHOEFFER

giovedì, ottobre 02, 2008

AMICIZIA





"Per favore...addomesticami", disse.
"Volentieri", rispose il piccolo principe,"ma non ho molto tempo,però. Ho da conoscere molte cose".
"Non si conoscono che le cose che si addomesticano", disse la volpe.
"Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla.Comprano dai mercanti le cose già fatte.Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici.
Se tu vuoi un amico addomesticami!"
"Che cosa bisogna fare?" domandò il piccolo principe?"
"Bisogna essere molto pazienti", rispose la volpe. "In principio tu ti siederai un po' lontano da me, così, nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po' più vicino..."

da IL PICCOLO PRINCIPE di Antoine de Saint Exupery