venerdì, gennaio 19, 2007

UNA BOTTIGLIA DI ACQUA SANGEMINI

Apro gli occhi e la vedo li' sul comodino accanto al lettone dove la mamma mi ha infilato perchè ho la febbre alta. La vedo come attraverso un velo perchè la testa è pesante, la luce mi da fastidio, sto male.
E' il simbolo delle mie malattie di bambina: l'acqua Sangemini.
Tutte le volte che stavo male, la mia mamma me la comprava e, ad oggi, non sono ancora riuscita a capire perchè. Era in una bella bottiglia di vetro verde e aveva un gusto strano perchè quando si è malati tutto ha un gusto strano. La mamma era convinta che facesse bene, diceva che era leggerissima ma anche ricca di elementi che potevano aiutare nella guarigione.
Non so perchè.
Io da piccola ho avuto tantissime bronchiti, brutte tonsilliti, ho sfiorato anche una polmonite e non riesco a capire come l'acqua potesse guarire o agire sull'apparato respiratorio.
Resta comunque un ricordo cosi' dolce, cosi' caldo...Mi da la misura di una cura sollecita :quella bottiglia d'acqua che costava parecchio per quello che era il nostro bilancio familiare, decisamente fuori posto su quel comodino in una stanza freddissima , senza riscaldamento.

domenica, gennaio 14, 2007

SULLE TRACCE DELLE PAROLE GIUSTE

Ci sono persone che sono riuscite a radicare dentro di se' una chiara simpatia per la parola giusta e dispongono di una specie di intuizione, quasi di arte, per scoprirla e offrirla.
E ci trovano gusto!
Conoscono a memoria il luogo dove abitano queste parole ,le trovano senza difficoltà e le pronunciano con naturalezza. Sembra che non ne conoscano altre.
Altre persone ,invece, sono andate specializzandosi nell'individuare le parole sbagliate. Le riconoscono da lontano come se fossero parenti. Sembra che si chiamino, non hanno da fare lunga strada per trovarle, le hanno sempre a portata di mano ,ci convivono.
E anche queste persone compiono il loro lavoro con disinvoltura e con gusto !

(tratto dal libro dal BLA BLA AL DIALOGO)

lunedì, gennaio 08, 2007

A ME NESSUNO MI CONOSCE

"Non so se qui fra di voi c'è qualcuno di famoso.
A me nessuno mi conosce. Ma esisto, vivo e quindi sono amato da Dio.
Vivo in questo deserto che è la Val Maira d'inverno..."
Queste sono le parole che mi hanno sorpreso in una serata piena di neve ascoltando la predica di un giovane sacerdote a Villaro, appunto in Val Maira.
Ho pensato spesso a quel giovane uomo, qualche volta ho pregato per lui, per la sua missione , per i tanti momenti di solitudine pur se immersi in un paesaggio che a me sembra meraviglioso (ma io non ci abito sempre ,ci vado come turista ogni tanto).
Ho pensato che ognuno di noi ha i suoi deserti. Ho pensato che anche a me nessuno mi conosce, che non sono famosa per nessuno forse neanche per i miei figli,i quali, come tutti i figli, vivono con i propri genitori, guardando oltre, vedendo il bello fuori di casa, magnificando e inseguendo cio' che è lontano non cio' che è vicino.
Umanamente mi sento molto vicina a quel sacerdote, pur avendo un altra vocazione, e sento di poter dire con lui:" Sono esistente e quindi amata da Dio".