Nel Vangelo di Giovanni Gesù dice:" E' bene per voi che io me ne vada, altrimenti non verrà lo Spirito". Si direbbe che Gesù avverta di essere un ostacolo per il cammino dei suoi discepoli,come se egli impedisse lo sviluppo della loro fede.
Le cose stavano realmente in questo modo: i discepoli avevano con Gesù un rapporto tale che non poteva consentire ulteriori sviluppi; il loro cammino di fede richiedeva un distacco.
Nella dichiarazione di Gesù:"E' bene per voi che io me ne vada", è indicata una legge essenziale della storia salvifica. Essa vale anche per la famiglia. Anche i genitori devono poter dire ai figli:"è bene per voi che ce ne andiamo, altrimenti non viene lo Spirito".
I genitori dovrebbero consegnare i figli alla loro avventura e alla storia perchè sappiano partire verso il loro destino. E anche nel rapporto di coppia ogni partner consegna l'altro alla vita e alla sua identità definitiva e matura di figlio di Dio che porta con dignità il proprio nome "scritto nei cieli"
( brano tratto dal libro Storie di coppie, tracce di Dio)
Passeggiando in Corso Italia raccontavo ad Enzo come queste parole mi trovavano d'accordo, anche se sono pienamente cosciente della mia terribile invidia nei confronti di quelle madri che invece si sono tenute i figli attaccati con le unghie e con i denti cosa che a me non è riuscita.
Lo so sembra una contraddizione ma non mi vergogno delle mie contraddizioni :sono in cammino non sono già arrivata, ci sto lavorando , ci sto lavorando...
.
Nessun commento:
Posta un commento