mercoledì, aprile 16, 2008

Una statua di sale

Qualche sera fa' mi è stata regalata un'idea.
Ero con un gruppetto di famiglie della mia parrocchia che si vede una volta al mese e con grande semplicità approfondisce argomenti vari che riguardano la vita di coppia; si parlava della cantina-soffitta come luogo della casa dove si conservano tanti oggetti, a volte accatastati, e più metaforicamente come luogo dei ricordi.
Si parlava dei ricordi belli e brutti e di come, a volte, si tende più a conservare, quasi ad attaccarsi, ai secondi rispetto ai primi.
Improvvisamente un sacerdote che partecipava alla serata, ha ricordato il racconto della distruzione di Sodoma e Gomorra e Lot che con le sue figlie e la moglie fugge dalla città quasi portato per mano dagli angeli del Signore con questo consiglio:" Fuggi dalla città e non guardare indietro e non fermarti".
La moglie di Lot non ce la fa' a non guardare indietro, si gira a guardare il male, e, dice la Bibbia , viene trasformata in una statua di sale.
L'augurio che ci ha fatto quel sacerdote era: non fermiamoci a guardare il male che c'è stato nella nostra vita, altrimenti restiamo paralizzati, fermi , cristallizzati, bloccati, altrimenti non si va
più avanti e si muore con negli occhi il male. (ricevuto dagli altri o fatto da noi, che importa?)
Guardare il male con insistenza, quasi con un sottile gusto; guardare il male per il male, crogiolandosi, con una smorfia del viso all'ingiù.
Guardare la distruzione che forse qualcuno ha attuato nella nostra vita e guardare solo quella!
(Come ho sofferto. Povera me come ho sofferto!!)
CHE BRUTTO APPROCCIO!!!
Che bello invece il passo veloce di Lot su per il monte, quasi una corsa.
Via via chissà cosa mi aspetta, chissà cosa vedrò di nuovo e di positivo.
Che bella idea mi è stata regalata qualche sera fa...

lunedì, aprile 07, 2008

LIBERA NOS

Ma chi potrebbe, per favore, liberarci dalla presenza di una cosiddetta attrice che, in questi giorni, ci ha deliziato con il trailer del suo ultimo impegnativissimo film?
Ma per quanto ancora?
Non sarebbe auspicabile una bella cordata, oltre che per l'Alitalia, affinchè le vere attrici lavorino e le finte attrici vadano un po' a quel paese?
Si sente che sono leggermente alterata, vero?
Ebbene si' e sapete perchè? Perchè qualsiasi ragazzino, compreso mio figlio, cliccando sulla prima pagina di Repubblica, poteva vedere la suddetta rotolarsi nuda in mezzo alle pallottole ecc.ecc. ecc.
A Belloccia!!! Direi che a tutto c'è un limite e qui è stato raggiunto quello del ridicolo.
Non sono il responsabile della Pastorale giovanile della CEI, ma veramente non se ne può più.
Mi aspetterei una bella presa di posizione delle attrici vere, una sorta di riscossa e sono un po' stupita del silenzio della categoria.
Va beh, tenendo conto dell'unica espressione che la suddetta sa proporre, credo che il tempo farà giustizia da solo. Però che tristezza!

giovedì, aprile 03, 2008

SMS per decollare

L' ultimo è arrivato tre giorni fa ed inizia cosi': "grazie mamma..."
Alla fine di una giornata un po' pesante, come un balsamo che ha fatto bene al cuore, mi sono ritrovata a volare sulle ali di quel messaggino.
A volte alcune parole non si riescono a tirare fuori e allora si affidano ad una scatoletta e dall'altra parte della scatoletta c'è una persona che non se le aspettava e che rimane colpita dalla loro profondità. Grazie figlio.

SMS che non decollano

Ho imparato da circa tre anni a spedire sms con il telefonino; mi ha insegnato mio figlio più piccolo che ha vinto il mio imbranesimo e mi ha introdotto nel misterioso mondo dei messaggini.


Ho avuto da subito grandi difficoltà nel sintetizzare pensieri un po' più complessi con delle specie di slogan. Finchè gli sms riguardavano semplici avvisi tipo : torno a casa alle sette oppure compra tu il pane , tutto ok. Le difficoltà sono iniziate quando ho preteso di far entrare il mio mondo affettivo in due righe, quando ho voluto esprimere pensieri un po' più profondi, domande un po' più articolate.
Misteriosamente, a volte, l'effetto è stato il contrario di ciò che volevo comunicare.
Mi è capitato di voler consolare e di trasmettere invece parole che possono aver infastidito, mi è capitato di non riuscire a tenere dentro una preoccupazione che messaggiata con fretta si è resa incomprensibile alla persona che la riceveva.
Deve essere la vendetta della parola "parlata" occhi negli occhi sulla parola che arriva tramite MOTOROLA; deve essere il richiamo di qualcosa di antico fatto di semplicità e trasparenza contrapposto alla ricarica da 10 ,20, 30; deve essere la disponibilità dei cuori contapposta alla disponibilità del traffico telefonico.

venerdì, marzo 28, 2008

Stirando

C'è qualcosa di misteriosamente soddisfacente nello stirare.
Da una camicia o una maglietta tutta grinzosa appianare gli affossamenti e tirarne fuori panni lisci, maniche e colletti perfetti sopra i quali il ferro danza, da'... gioia.
Non parlo poi delle lenzuola e dei loro bordi che tra sbuffi e micro sguizzi, si trasformano da aspre collinette in pianure percorribili.
E cosa dire dei jeans che ritiro semi rigidi dalla corda e mi si rimodellano morbidamente sotto le mani ?
Questa montagna di roba da stirare informe e disordinata si trasforma, con una leggera pressione, in sottilissimi foglietti colorati da riporre in cassetti e armadi.
Mi annoia la solitudine dell'atto dello stirare, mi affatica stare in piedi sempre nella stessa posizione, ma il risultato è piacevole.
Stirando, spesso penso come sarebbe bello e magico, riuscire ad appianare situazioni ingarbugliate della vita, come fossero stoffe, con un'oretta di lavoro davanti ad un asse.
Un figlio soffre perchè è stato lasciato da un amore?
Presto, un passaggio del ferro superaccessoriato ed ecco la piega dolorosa diventa liscia quasi sorriso.
Un marito soffre per problemi di lavoro?
Presto, due sbuffi di vapore anticalcare e tornano distensione, ottimismo e profumo della vita.
Una figlia fatica a dialogare con te?
Presto, un po' di percorso ad ostacoli tra una fila di bottoni ed ecco l'autostrada del Sole.
Un adolescente è un po' tanto tanto confuso ?
Presto, inumidendo un po' il panno tutto scorre scorre scorre verso un buon fine.


Bene, per il momento mi accontento di aver districato la matassa che raggiungeva altezze notevoli e so che per un po' di giorni non stiro più .
Firmato Mary Poppins.


PS: nell'attesa che altre matasse un po' più complicate siano districate con l'aiuto di Qualcuno Lassù .

martedì, marzo 25, 2008

Signore, chi dici che io sia?

Signore, chi dici che io sia?
Io posso avvicinarmi a Te con profonda riverenza, ma anche con un'amichevole intimità e farti la stessa domanda che un giorno tu facesti a quelli che ti conoscevano meglio e che ti amavano di più.
Chi dici che io sia?
Tu mi conosci di più di quanto io stessa mi conosca, tu mi hai creato, mi hai accompagnato per tutta la vita, sai la mia storia e la mia realtà, i miei desideri e le mie paure, i miei ideali e i miei errori, i miei sogni e i miei insuccessi.
Voglio essere me stessa nel modo più pieno perchè mi hai fatto Tu e la mia unica maniera di renderti gloria sta nell'essere con tutta la mia anima ciò che tu hai voluto che io fossi.
Ed è questo che voglio arrivare a sapere, cioè , arrivare a conoscermi per poter cesellare ogni tratto nell'opera Tua e dare ad ogni colore la giusta tonalità.
Dimmi Signore, chi sono io davanti al tuo sguardo affinchè io mi sforzi di esserlo veramente nella mia vita.

tratto dal libro di Carlos G. Valles : L'arte di essere se stessi.

venerdì, febbraio 22, 2008

Insufficienze diffuse

Ma cosa caspita vuol dire "insufficienze diffuse"?
Sono forse una malattia come i puntini rossi del morbillo e della varicella ?
Sono delle idee che si propagano e si propagandano ?
Sono delle luci che si espandono in modo uniforme e sfumato?
Sono energia sonora che come un'onda va in tutte le direzioni?
Sono giornali la cui tiratura aumenta ?
Sono una lingua che è indispensabile conoscere come l'inglese per essere dei vincenti nella vita?
Sono molecole impazzite?
Sono discorsi prolissi che non finiscono più e annoiano chi ascolta?
Sono...?

So benissimo cosa sono .
Da molti anni le conosco e ho cosi bisogno di trovarci motivi di ironia che riesco anche a scherzarci su. E' il mio modo di fare Resistenza.

domenica, febbraio 17, 2008

I miei lunedi'

Da parecchi anni il lunedì è per me un giorno speciale : faccio catechismo.
Tutto è cominciato per un SOS lanciato dal mio parroco don Silvio ad un gruppo di mamme che accompagnavano i loro bambini in parrocchia per la preparazione alla Prima Comunione.
Io accompagnavo Antonio, il mio più piccolo. Quel giorno mi è stato chiesto: "Te la sentiresti? Abbiamo tanto bisogno di catechiste e non occorre essere "sante" per provarci. Abbiamo bisogno di gente normale, in cammino, te la sentiresti?".
Ho detto di sì e da quel giorno è iniziata per me un'avventura che mi ha appassionato, mi ha preso e mi ha restituito molto di più di quello che ho dato.
Ho conosciuto persone speciali che mi hanno accompagnato in questo viaggio, una fra le tante è Suor Marisa; ho fatto corsi d'aggiornamento, ho davanti agli occhi i faccini di tanti bambini ormai diventati ragazzi come il mio Antonio, storie di tanti genitori, di tanti nonni, insomma una bellissima esperienza!!!
Vorrei riscrivere qui i 10 COMANDAMENTI cosi' come li ho trovati nel numero di febbraio di Dossier Catechista :

Io sono il tuo Dio che ti chiama per nome.
1 Non devi aver paura di niente: tu mi sei caro!
2 Compi il bene nel mio nome.
3 Ti ho creato per la festa: riservati un giorno da dedicare a me, a te stesso e alle persone che ami.
4 Porta il tuo contributo perchè in famiglia sboccino i fiori del rispetto e dell'amore.
5 Rispetta ogni vita: non mortificare e non distruggere niente e nessuno, ma aiuta la vita a svilupparsi.
6 Impara il valore della fedeltà.
7 Rispetta ciò che appartiene agli altri.
8 Non dire cose false e non ingannare nessuno.
9 Rispetta ogni legame di amicizia e di amore.
10 Non invidiare chi ha più di te, perchè il tuo valore non dipende da ciò che hai, ma da quello che sei davanti ai miei occhi.

Questi sono nient'altro che l'essenza dei 10 comandamenti scritti senza tutti quei divieti che possono risultare antipatici a tanti ragazzini e anche a tanti adulti. Dio non proibisce, Dio propone uno stile di vita che ci faccia crescere e fiorire nella gioia.

venerdì, febbraio 01, 2008

La felicità si costruisce

" Dentro di noi, nel palazzo dell'affettività, ci sono bellissime sale illuminate dove siedono l'ottimismo, la speranza , l'amore , il coraggio, la gioia, la tenerezza , la consolazione, e vi sono sotterranei oscuri dove stanno come in agguato l'abbattimento, la tristezza, le apprensioni, le preoccupazioni, la collera, i sensi di colpa esagerati, le previsioni solo negative per il futuro.
La volontà che è la padrona del palazzo si aggira per tutta la sua proprietà, ma è libera di stabilirsi dove più le piace. Non date troppa importanza ai timori, alle contrarietà, alle malinconie, non fissatevi su di esse, non sedetevi accanto a loro, ma piuttosto aggiratevi, stabilitevi o almeno fate spesso un salto nelle sale della gioia e dell'ottimismo."

Narciso Irala ( sacerdote gesuita)

mercoledì, gennaio 30, 2008

Se parti continua ad andare.

" Mio fratello minore e io avevamo rispettivamente tredici e quattordici anni quando decidemmo che quell'estate avremmo fatto un viaggio in autostop per tutta l'Irlanda. Presentammo un itinerario dettagliato a nostro padre il quale dopo diverse consultazioni con nostra madre ,che non era per nulla d'accordo , ci concesse infine il permesso.
Partimmo con grande entusiasmo verso la periferia di Dublino, partimmo in corriera e nel villaggio dove questa ci lasciò iniziammo la grande avventura.
Per circa un'ora nessun veicolo si fermò; mentre diventava buio ed eravamo sempre più infreddoliti e sfiduciati, i cieli si aprirono e scese una pioggia torrenziale.
I nostri nervi cominciarono a cedere e quindi cercammo una cabina telefonica per chiamare casa ed avvisare che il nostro programma era cambiato e stavamo tornando indietro.
_SE SIETE PARTITI , CONTINUATE AD ANDARE_ furono le sole parole di mio padre , dopodichè sentii buttare giù la cornetta del telefono.
Il messaggio era duro, ma mi è tornato in mente molte volte in seguito nella vita. "

John Callanan

mercoledì, gennaio 16, 2008

Ho ritrovato Ungaretti

SENZA PIU' PESO

Per un Iddio che rida come un bimbo,
Tanti gridi di passeri,
Tante danze nei rami,


Un'anima si fa senza piu' peso,
I prati hanno una tale tenerezza,
Tale pudore negli occhi rivive,


Le mani come foglie
S'incantano nell'aria...


Chi teme più, chi giudica?

mercoledì, gennaio 09, 2008

Le cose che non tornano più indietro

Ci sono PIETRE "morali" che quando sono scagliate fanno male e non tornano più indietro.
Ci sono PAROLE a punta e con qualche goccia, anche minima, di veleno, che fanno sempre male, inquinano e non si possono più tirare indietro.
Ci sono OCCASIONI di bene e di amore che lasciate passare non si possono più riprendere indietro.
C'è un TEMPO perduto nell'inerzia,nel rimando, nelle omissioni, nel disimpegno spirituale, esistenziale e sociale, nel male, che resta vuoto e perduto per sempre e non si può andare indietro a riprenderlo e ricuperarlo.

venerdì, gennaio 04, 2008

Orientarsi a 16 anni

"La verità è che con i compagni mi annoiavo a morte. Mi annoiavano le loro parole: erano troppe, e sempre uguali, sembravano formule. E non mi piaceva quel loro modo di parlare sempre truci, mai un sorriso, una battuta, sempre come se si trattasse di salvare il mondo.
Il mondo non aveva nessun bisogno, secondo me, nè di essere salvato nè di essere lasciato com'era. Ci pensava lui a cosa fare. Era andato avanti fino adesso per conto suo, e così avrebbe continuato. L'importante era che noi ci vivessimo dentro meglio che potevamo, facendo ognuno quel che ci veniva meglio fare, questo sì. A voi piace fare politica, vi viene bene? Perfetto, fatela. Ad altri piacerà di più leggere poesie, o andare a cavallo. Bene, che leggano poesie e vadano a cavallo. Ognuno ha i suoi sogni, le sue passioni e non è detto che alcune siano meglio di altre, chi lo dice? Perchè? "

Da " PIU' LONTANA DELLA LUNA " Di Paola Mastrocola


Era il 1969, io avevo 16 anni e frequentavo l'Istituto Magistrale Lambruschini. Da qualche giorno all'ingresso della scuola c'erano ragazzi più grandi che ci impedivano di entrare in classe. C'erano scioperi studenteschi nell'aria ed io non ne capivo di preciso le motivazioni. Ero molto bambina, qualcuno direbbe immatura, insomma ero come ero e in verità non avrei dovuto rendere conto a nessuno dello stadio di maturazione in cui mi trovavo perche' ogni essere umano ha i suoi tempi e i suoi ritmi che vanno rispettati a prescindere. Quel giorno io e le mie due amiche del cuore volevamo proprio entrare in classe e ci siamo un po' opposte a quelle imposizioni. Ricordo con nitidezza le parole di quel ragazzo che ci sbarrava la strada e soprattutto ricordo l'aggressività del suo volto: "Se entrate siete delle bagasce". Ebbene , ancora oggi, io che sono sempre stata simpatizzante della sinistra, ricordo l'odio che ho provato per quel ragazzo e l'odio che ancora provo per tutti quelli che si comportano come lui. Non sono entrata a scuola quel giorno, non per libera scelta, ma per un sopruso e ho sempre provato tanta rabbia per le persone che non rispettano gli altri per quello che sono, per quello che pensano, in quella precisa tappa della vita in cui si trovano, fosse anche la tappa del "qualunquismo".

domenica, dicembre 09, 2007

Il principio dell'abbraccio

Principio di Archimede :
Un corpo immerso nell'acqua riceve una spinta dal basso verso l'alto d'intensità pari al peso del volume dell'acqua spostata.




Principio dell'abbraccio :

Un corpo immerso in un abbraccio riceve una spinta dal basso verso l'alto pari al peso del volume dei nodi, dei grovigli, dei dolori condivisi e spostati .

venerdì, novembre 23, 2007

COME SEI DIVENTATO BLOGGER?

Caro Enzo, ora ti racconto:

Cosa ti ha spinto a creare un blog?

Da sempre scrivo: diari quando ero ragazzina, poi, più grande, impressioni, pezzi di vita, commenti, brevi racconti, preghiere...
E' una mia esigenza, una passione, un hobby. Quando ho compiuto 50 anni mio marito mi ha regalato un mega quadernone rilegato in pelle con dedica:"Questo è per Maria Teresa scrittrice. Riempilo. " Lì ho scritto le prime cose di questo blog, a mano, a volte addirittura a matita. E' stato naturale ricopiarle al computer con l'imput del suddetto marito.
Quando scrivo non penso alle persone che possono leggere. Scrivo per me. Racconto la mia vita, le mie giornate, i miei viaggi, le gioie, i dolori, le delusioni, le speranze, il crescere.
E' secondario per me che tutto cio' venga letto o meno, certo mi fa piacere vedermelo stampato come se fosse un libro, perchè forse ho sempre sognato di scrivere un libro e questo è un modo per pensare di esserci riuscita.

Il tuo primo post?

E' un racconto :"La cucina nuova". Era un concorso letterario al quale ho partecipato senza vincere nulla, anche se in verità ho vinto l'inizio della mia storia come blogger.


Il post di cui ti vergogni di più?

Nessuno.

Il post di cui sei più fiero?

Mah, fiero e' una parola grossa: sono molto affezionata a DUE RAGAZZE e a GLI SPOSI fra i primi che ho scritto e fra gli ultimi, ma non ultimissimi, a tutto cio' che ho scritto dopo un viaggio a Lourdes. Il piu' doloroso è PROTEGGERE e il più ironico ABBASSATE LA CRESTA. Alle amiche in menopausa come me piace VAMPATE.

giovedì, novembre 22, 2007

Cambiare il mondo

Un giovane studente che aveva una gran voglia di impegnarsi per il bene dell'umanità, si presentò un giorno a San Francesco di Sales e gli chiese:"Che cosa devo fare per cambiare il mondo?".
San Francesco di Sales gli rispose sorridendo:"Non sbattere la porta cosi' forte...".

mercoledì, novembre 21, 2007

Successi

Nella vita di una famiglia, esistono periodi in cui si toccano dei fondi (non sto parlando di fondi bancari).
Allora dal pozzo nero in cui ci si trova, se si osservano altre situazioni, altri figli, altre coppie, altri..., viene da commentare un po' sorridendo:" Ma guarda quelli, che passano di trionfo in trionfo!!!"
E' una frase che nel nostro lessico famigliare è ormai presente da anni.
Non è pura invidia, è soprattutto constatazione di eventi che si intrecciano e obbiettivamente mettono l' accento sul successo di alcune persone.
Un 30 e lode all'università è un successo che fa gongolare figli e genitori.
Trovare un buon lavoro per un ragazzo giovane è un successo che tranquilizza e permette di progettare un futuro.
Avere una buona pagella è un successo che rafforza l'autostima.
Avere il motorino nuovo è un successo di fronte ai compagni con la bava alla bocca.
Una buona intesa di coppia , magari un po' ostentata, è un successo di fronte a tanti che stanno faticosamente arrancando.
Questi sono i successi che io chiamo di 1° TIPO.
Esistono però, in una famiglia, dei successi segreti, che nessuno vede, che nessuno conosce, che non sono da mettere in vetrina e da raccontare con orgoglio.
SONO INTIMI, si sono manifestati e consumati fra quattro mura, fra quattro o sei occhi, magari seduti intorno al tavolo di cucina ingombro ancora dei piatti della sera.
Sono dialoghi, strette di mano, abbracci disarmati che nessuna parola potrebbe descrivere, sono lettere scritte di notte da un figlio per poter chiarire meglio i propri pensieri da offrire di giorno ai grandi...
Sono parole che escono dal cuore dei grandi, che sentono tutta la responsabilità di fare i genitori non gli amiconi, la responsabilità di dire :"Quello che hai fatto è per me sbagliato" oppure :"Io non sono d'accordo", la responsabilità di dire dei NO scomodi che fanno perdere punti in una graduatoria virtuale.
Sono una povera viandante sulla strada dell'essere " un buon padre e una buona madre", ma in questo ultimo mese , per me difficilissimo, posso dire di aver raccolto qualcuno di questi successi del 2° TIPO.

lunedì, novembre 19, 2007

Cambiare guscio

Quando i GAMBERI cambiano il guscio, per prima cosa perdono quello vecchio, restando senza difese durante il tempo necessario per fabbricarne uno nuovo.
Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a un grave pericolo.
Per gli ADOLESCENTI è un po' la stessa cosa.
E fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un po' come se lo si " trasudasse".
Nei paraggi di un gambero indifeso c'è sempre qualche altro animale pronto a divorarlo, è in agguato, pronto a colpire , aproffittando della sua vulnerabilità.
Nei paraggi di un adolescente confuso , c'è sempre qualche personaggio pericoloso e profittatore.
I genitori sono consapevoli dell'esistenza di persone del genere e spesso hanno ragione quando invitano i figli ad essere prudenti, anche se è difficile accettare tale consiglio.

FRANCOISE DOLTO ( psicanalista e specialista dei problemi degli adolescenti)

La zona d'ombra

Un astronauta, parlando del figlio adolescente, fece questo esempio: "Quando si orbita intorno alla Luna vi è una fase in cui si entra in zona d'ombra e non vi è possibilità di comunicare con la Terra.
Quando finalmente se ne esce, sia a Terra che sulla navicella si tira un respiro di sollievo e si apprezza enormemente di non essere più soli e di potersi parlare ancora.
Con mio figlio adolescente, ho vissuto un'esperienza simile, solo che invece di durare pochi minuti, è durata anni."

martedì, novembre 13, 2007

Aggredire

Ci sono tanti modi per aggredire un altro essere umano.
Ci sono rabbie distruttive e insensate, atti di forza e repressioni che arrivano ad annientare la vita delle persone .
Esistono poi, delle aggressioni in forma più subdola (ma non per queso meno cattive); queste si manifestano per esempio in osservazioni taglienti, in parole che feriscono, in un'ironia mordace, in punzecchiature, in scherno, disprezzo, quasi derisione per le idee dell'altro.
A volte una finta amichevolezza può arrivare a sorpassare i limiti del rispetto. Nella relazione fra esseri umani la parola chiave è FRANCHEZZA ;in questa parola non esistono scopi reconditi, non si parla su commissione, non si offende gratuitamente, non si lanciano messaggi sgradevoli mascherati da buoni consigli , non si presume di avere la verità in tasca perchè nessuno ce l'ha.

( tratto da un brano di Karl Frielingsdorf)