Ma cosa caspita vuol dire "insufficienze diffuse"?
Sono forse una malattia come i puntini rossi del morbillo e della varicella ?
Sono delle idee che si propagano e si propagandano ?
Sono delle luci che si espandono in modo uniforme e sfumato?
Sono energia sonora che come un'onda va in tutte le direzioni?
Sono giornali la cui tiratura aumenta ?
Sono una lingua che è indispensabile conoscere come l'inglese per essere dei vincenti nella vita?
Sono molecole impazzite?
Sono discorsi prolissi che non finiscono più e annoiano chi ascolta?
Sono...?
So benissimo cosa sono .
Da molti anni le conosco e ho cosi bisogno di trovarci motivi di ironia che riesco anche a scherzarci su. E' il mio modo di fare Resistenza.
venerdì, febbraio 22, 2008
domenica, febbraio 17, 2008
I miei lunedi'
Da parecchi anni il lunedì è per me un giorno speciale : faccio catechismo.
Tutto è cominciato per un SOS lanciato dal mio parroco don Silvio ad un gruppo di mamme che accompagnavano i loro bambini in parrocchia per la preparazione alla Prima Comunione.
Io accompagnavo Antonio, il mio più piccolo. Quel giorno mi è stato chiesto: "Te la sentiresti? Abbiamo tanto bisogno di catechiste e non occorre essere "sante" per provarci. Abbiamo bisogno di gente normale, in cammino, te la sentiresti?".
Ho detto di sì e da quel giorno è iniziata per me un'avventura che mi ha appassionato, mi ha preso e mi ha restituito molto di più di quello che ho dato.
Ho conosciuto persone speciali che mi hanno accompagnato in questo viaggio, una fra le tante è Suor Marisa; ho fatto corsi d'aggiornamento, ho davanti agli occhi i faccini di tanti bambini ormai diventati ragazzi come il mio Antonio, storie di tanti genitori, di tanti nonni, insomma una bellissima esperienza!!!
Vorrei riscrivere qui i 10 COMANDAMENTI cosi' come li ho trovati nel numero di febbraio di Dossier Catechista :
Io sono il tuo Dio che ti chiama per nome.
1 Non devi aver paura di niente: tu mi sei caro!
2 Compi il bene nel mio nome.
3 Ti ho creato per la festa: riservati un giorno da dedicare a me, a te stesso e alle persone che ami.
4 Porta il tuo contributo perchè in famiglia sboccino i fiori del rispetto e dell'amore.
5 Rispetta ogni vita: non mortificare e non distruggere niente e nessuno, ma aiuta la vita a svilupparsi.
6 Impara il valore della fedeltà.
7 Rispetta ciò che appartiene agli altri.
8 Non dire cose false e non ingannare nessuno.
9 Rispetta ogni legame di amicizia e di amore.
10 Non invidiare chi ha più di te, perchè il tuo valore non dipende da ciò che hai, ma da quello che sei davanti ai miei occhi.
Questi sono nient'altro che l'essenza dei 10 comandamenti scritti senza tutti quei divieti che possono risultare antipatici a tanti ragazzini e anche a tanti adulti. Dio non proibisce, Dio propone uno stile di vita che ci faccia crescere e fiorire nella gioia.
Tutto è cominciato per un SOS lanciato dal mio parroco don Silvio ad un gruppo di mamme che accompagnavano i loro bambini in parrocchia per la preparazione alla Prima Comunione.
Io accompagnavo Antonio, il mio più piccolo. Quel giorno mi è stato chiesto: "Te la sentiresti? Abbiamo tanto bisogno di catechiste e non occorre essere "sante" per provarci. Abbiamo bisogno di gente normale, in cammino, te la sentiresti?".
Ho detto di sì e da quel giorno è iniziata per me un'avventura che mi ha appassionato, mi ha preso e mi ha restituito molto di più di quello che ho dato.
Ho conosciuto persone speciali che mi hanno accompagnato in questo viaggio, una fra le tante è Suor Marisa; ho fatto corsi d'aggiornamento, ho davanti agli occhi i faccini di tanti bambini ormai diventati ragazzi come il mio Antonio, storie di tanti genitori, di tanti nonni, insomma una bellissima esperienza!!!
Vorrei riscrivere qui i 10 COMANDAMENTI cosi' come li ho trovati nel numero di febbraio di Dossier Catechista :
Io sono il tuo Dio che ti chiama per nome.
1 Non devi aver paura di niente: tu mi sei caro!
2 Compi il bene nel mio nome.
3 Ti ho creato per la festa: riservati un giorno da dedicare a me, a te stesso e alle persone che ami.
4 Porta il tuo contributo perchè in famiglia sboccino i fiori del rispetto e dell'amore.
5 Rispetta ogni vita: non mortificare e non distruggere niente e nessuno, ma aiuta la vita a svilupparsi.
6 Impara il valore della fedeltà.
7 Rispetta ciò che appartiene agli altri.
8 Non dire cose false e non ingannare nessuno.
9 Rispetta ogni legame di amicizia e di amore.
10 Non invidiare chi ha più di te, perchè il tuo valore non dipende da ciò che hai, ma da quello che sei davanti ai miei occhi.
Questi sono nient'altro che l'essenza dei 10 comandamenti scritti senza tutti quei divieti che possono risultare antipatici a tanti ragazzini e anche a tanti adulti. Dio non proibisce, Dio propone uno stile di vita che ci faccia crescere e fiorire nella gioia.
venerdì, febbraio 01, 2008
La felicità si costruisce
" Dentro di noi, nel palazzo dell'affettività, ci sono bellissime sale illuminate dove siedono l'ottimismo, la speranza , l'amore , il coraggio, la gioia, la tenerezza , la consolazione, e vi sono sotterranei oscuri dove stanno come in agguato l'abbattimento, la tristezza, le apprensioni, le preoccupazioni, la collera, i sensi di colpa esagerati, le previsioni solo negative per il futuro.
La volontà che è la padrona del palazzo si aggira per tutta la sua proprietà, ma è libera di stabilirsi dove più le piace. Non date troppa importanza ai timori, alle contrarietà, alle malinconie, non fissatevi su di esse, non sedetevi accanto a loro, ma piuttosto aggiratevi, stabilitevi o almeno fate spesso un salto nelle sale della gioia e dell'ottimismo."
Narciso Irala ( sacerdote gesuita)
La volontà che è la padrona del palazzo si aggira per tutta la sua proprietà, ma è libera di stabilirsi dove più le piace. Non date troppa importanza ai timori, alle contrarietà, alle malinconie, non fissatevi su di esse, non sedetevi accanto a loro, ma piuttosto aggiratevi, stabilitevi o almeno fate spesso un salto nelle sale della gioia e dell'ottimismo."
Narciso Irala ( sacerdote gesuita)
mercoledì, gennaio 30, 2008
Se parti continua ad andare.
" Mio fratello minore e io avevamo rispettivamente tredici e quattordici anni quando decidemmo che quell'estate avremmo fatto un viaggio in autostop per tutta l'Irlanda. Presentammo un itinerario dettagliato a nostro padre il quale dopo diverse consultazioni con nostra madre ,che non era per nulla d'accordo , ci concesse infine il permesso.
Partimmo con grande entusiasmo verso la periferia di Dublino, partimmo in corriera e nel villaggio dove questa ci lasciò iniziammo la grande avventura.
Per circa un'ora nessun veicolo si fermò; mentre diventava buio ed eravamo sempre più infreddoliti e sfiduciati, i cieli si aprirono e scese una pioggia torrenziale.
I nostri nervi cominciarono a cedere e quindi cercammo una cabina telefonica per chiamare casa ed avvisare che il nostro programma era cambiato e stavamo tornando indietro.
_SE SIETE PARTITI , CONTINUATE AD ANDARE_ furono le sole parole di mio padre , dopodichè sentii buttare giù la cornetta del telefono.
Il messaggio era duro, ma mi è tornato in mente molte volte in seguito nella vita. "
John Callanan
Partimmo con grande entusiasmo verso la periferia di Dublino, partimmo in corriera e nel villaggio dove questa ci lasciò iniziammo la grande avventura.
Per circa un'ora nessun veicolo si fermò; mentre diventava buio ed eravamo sempre più infreddoliti e sfiduciati, i cieli si aprirono e scese una pioggia torrenziale.
I nostri nervi cominciarono a cedere e quindi cercammo una cabina telefonica per chiamare casa ed avvisare che il nostro programma era cambiato e stavamo tornando indietro.
_SE SIETE PARTITI , CONTINUATE AD ANDARE_ furono le sole parole di mio padre , dopodichè sentii buttare giù la cornetta del telefono.
Il messaggio era duro, ma mi è tornato in mente molte volte in seguito nella vita. "
John Callanan
mercoledì, gennaio 16, 2008
Ho ritrovato Ungaretti
SENZA PIU' PESO
Per un Iddio che rida come un bimbo,
Tanti gridi di passeri,
Tante danze nei rami,
Un'anima si fa senza piu' peso,
I prati hanno una tale tenerezza,
Tale pudore negli occhi rivive,
Le mani come foglie
S'incantano nell'aria...
Chi teme più, chi giudica?
Per un Iddio che rida come un bimbo,
Tanti gridi di passeri,
Tante danze nei rami,
Un'anima si fa senza piu' peso,
I prati hanno una tale tenerezza,
Tale pudore negli occhi rivive,
Le mani come foglie
S'incantano nell'aria...
Chi teme più, chi giudica?
mercoledì, gennaio 09, 2008
Le cose che non tornano più indietro
Ci sono PIETRE "morali" che quando sono scagliate fanno male e non tornano più indietro.
Ci sono PAROLE a punta e con qualche goccia, anche minima, di veleno, che fanno sempre male, inquinano e non si possono più tirare indietro.
Ci sono OCCASIONI di bene e di amore che lasciate passare non si possono più riprendere indietro.
C'è un TEMPO perduto nell'inerzia,nel rimando, nelle omissioni, nel disimpegno spirituale, esistenziale e sociale, nel male, che resta vuoto e perduto per sempre e non si può andare indietro a riprenderlo e ricuperarlo.
Ci sono PAROLE a punta e con qualche goccia, anche minima, di veleno, che fanno sempre male, inquinano e non si possono più tirare indietro.
Ci sono OCCASIONI di bene e di amore che lasciate passare non si possono più riprendere indietro.
C'è un TEMPO perduto nell'inerzia,nel rimando, nelle omissioni, nel disimpegno spirituale, esistenziale e sociale, nel male, che resta vuoto e perduto per sempre e non si può andare indietro a riprenderlo e ricuperarlo.
venerdì, gennaio 04, 2008
Orientarsi a 16 anni
"La verità è che con i compagni mi annoiavo a morte. Mi annoiavano le loro parole: erano troppe, e sempre uguali, sembravano formule. E non mi piaceva quel loro modo di parlare sempre truci, mai un sorriso, una battuta, sempre come se si trattasse di salvare il mondo.
Il mondo non aveva nessun bisogno, secondo me, nè di essere salvato nè di essere lasciato com'era. Ci pensava lui a cosa fare. Era andato avanti fino adesso per conto suo, e così avrebbe continuato. L'importante era che noi ci vivessimo dentro meglio che potevamo, facendo ognuno quel che ci veniva meglio fare, questo sì. A voi piace fare politica, vi viene bene? Perfetto, fatela. Ad altri piacerà di più leggere poesie, o andare a cavallo. Bene, che leggano poesie e vadano a cavallo. Ognuno ha i suoi sogni, le sue passioni e non è detto che alcune siano meglio di altre, chi lo dice? Perchè? "
Da " PIU' LONTANA DELLA LUNA " Di Paola Mastrocola
Era il 1969, io avevo 16 anni e frequentavo l'Istituto Magistrale Lambruschini. Da qualche giorno all'ingresso della scuola c'erano ragazzi più grandi che ci impedivano di entrare in classe. C'erano scioperi studenteschi nell'aria ed io non ne capivo di preciso le motivazioni. Ero molto bambina, qualcuno direbbe immatura, insomma ero come ero e in verità non avrei dovuto rendere conto a nessuno dello stadio di maturazione in cui mi trovavo perche' ogni essere umano ha i suoi tempi e i suoi ritmi che vanno rispettati a prescindere. Quel giorno io e le mie due amiche del cuore volevamo proprio entrare in classe e ci siamo un po' opposte a quelle imposizioni. Ricordo con nitidezza le parole di quel ragazzo che ci sbarrava la strada e soprattutto ricordo l'aggressività del suo volto: "Se entrate siete delle bagasce". Ebbene , ancora oggi, io che sono sempre stata simpatizzante della sinistra, ricordo l'odio che ho provato per quel ragazzo e l'odio che ancora provo per tutti quelli che si comportano come lui. Non sono entrata a scuola quel giorno, non per libera scelta, ma per un sopruso e ho sempre provato tanta rabbia per le persone che non rispettano gli altri per quello che sono, per quello che pensano, in quella precisa tappa della vita in cui si trovano, fosse anche la tappa del "qualunquismo".
Il mondo non aveva nessun bisogno, secondo me, nè di essere salvato nè di essere lasciato com'era. Ci pensava lui a cosa fare. Era andato avanti fino adesso per conto suo, e così avrebbe continuato. L'importante era che noi ci vivessimo dentro meglio che potevamo, facendo ognuno quel che ci veniva meglio fare, questo sì. A voi piace fare politica, vi viene bene? Perfetto, fatela. Ad altri piacerà di più leggere poesie, o andare a cavallo. Bene, che leggano poesie e vadano a cavallo. Ognuno ha i suoi sogni, le sue passioni e non è detto che alcune siano meglio di altre, chi lo dice? Perchè? "
Da " PIU' LONTANA DELLA LUNA " Di Paola Mastrocola

domenica, dicembre 09, 2007
Il principio dell'abbraccio
venerdì, novembre 23, 2007
COME SEI DIVENTATO BLOGGER?
Caro Enzo, ora ti racconto:
Cosa ti ha spinto a creare un blog?
Da sempre scrivo: diari quando ero ragazzina, poi, più grande, impressioni, pezzi di vita, commenti, brevi racconti, preghiere...
E' una mia esigenza, una passione, un hobby. Quando ho compiuto 50 anni mio marito mi ha regalato un mega quadernone rilegato in pelle con dedica:"Questo è per Maria Teresa scrittrice. Riempilo. " Lì ho scritto le prime cose di questo blog, a mano, a volte addirittura a matita. E' stato naturale ricopiarle al computer con l'imput del suddetto marito.
Quando scrivo non penso alle persone che possono leggere. Scrivo per me. Racconto la mia vita, le mie giornate, i miei viaggi, le gioie, i dolori, le delusioni, le speranze, il crescere.
E' secondario per me che tutto cio' venga letto o meno, certo mi fa piacere vedermelo stampato come se fosse un libro, perchè forse ho sempre sognato di scrivere un libro e questo è un modo per pensare di esserci riuscita.
Il tuo primo post?
E' un racconto :"La cucina nuova". Era un concorso letterario al quale ho partecipato senza vincere nulla, anche se in verità ho vinto l'inizio della mia storia come blogger.
Il post di cui ti vergogni di più?
Nessuno.
Il post di cui sei più fiero?
Mah, fiero e' una parola grossa: sono molto affezionata a DUE RAGAZZE e a GLI SPOSI fra i primi che ho scritto e fra gli ultimi, ma non ultimissimi, a tutto cio' che ho scritto dopo un viaggio a Lourdes. Il piu' doloroso è PROTEGGERE e il più ironico ABBASSATE LA CRESTA. Alle amiche in menopausa come me piace VAMPATE.
Cosa ti ha spinto a creare un blog?
Da sempre scrivo: diari quando ero ragazzina, poi, più grande, impressioni, pezzi di vita, commenti, brevi racconti, preghiere...
E' una mia esigenza, una passione, un hobby. Quando ho compiuto 50 anni mio marito mi ha regalato un mega quadernone rilegato in pelle con dedica:"Questo è per Maria Teresa scrittrice. Riempilo. " Lì ho scritto le prime cose di questo blog, a mano, a volte addirittura a matita. E' stato naturale ricopiarle al computer con l'imput del suddetto marito.
Quando scrivo non penso alle persone che possono leggere. Scrivo per me. Racconto la mia vita, le mie giornate, i miei viaggi, le gioie, i dolori, le delusioni, le speranze, il crescere.
E' secondario per me che tutto cio' venga letto o meno, certo mi fa piacere vedermelo stampato come se fosse un libro, perchè forse ho sempre sognato di scrivere un libro e questo è un modo per pensare di esserci riuscita.
Il tuo primo post?
E' un racconto :"La cucina nuova". Era un concorso letterario al quale ho partecipato senza vincere nulla, anche se in verità ho vinto l'inizio della mia storia come blogger.
Il post di cui ti vergogni di più?
Nessuno.
Il post di cui sei più fiero?
Mah, fiero e' una parola grossa: sono molto affezionata a DUE RAGAZZE e a GLI SPOSI fra i primi che ho scritto e fra gli ultimi, ma non ultimissimi, a tutto cio' che ho scritto dopo un viaggio a Lourdes. Il piu' doloroso è PROTEGGERE e il più ironico ABBASSATE LA CRESTA. Alle amiche in menopausa come me piace VAMPATE.
giovedì, novembre 22, 2007
Cambiare il mondo
Un giovane studente che aveva una gran voglia di impegnarsi per il bene dell'umanità, si presentò un giorno a San Francesco di Sales e gli chiese:"Che cosa devo fare per cambiare il mondo?".
San Francesco di Sales gli rispose sorridendo:"Non sbattere la porta cosi' forte...".
San Francesco di Sales gli rispose sorridendo:"Non sbattere la porta cosi' forte...".
mercoledì, novembre 21, 2007
Successi
Nella vita di una famiglia, esistono periodi in cui si toccano dei fondi (non sto parlando di fondi bancari).
Allora dal pozzo nero in cui ci si trova, se si osservano altre situazioni, altri figli, altre coppie, altri..., viene da commentare un po' sorridendo:" Ma guarda quelli, che passano di trionfo in trionfo!!!"
E' una frase che nel nostro lessico famigliare è ormai presente da anni.
Non è pura invidia, è soprattutto constatazione di eventi che si intrecciano e obbiettivamente mettono l' accento sul successo di alcune persone.
Un 30 e lode all'università è un successo che fa gongolare figli e genitori.
Trovare un buon lavoro per un ragazzo giovane è un successo che tranquilizza e permette di progettare un futuro.
Avere una buona pagella è un successo che rafforza l'autostima.
Avere il motorino nuovo è un successo di fronte ai compagni con la bava alla bocca.
Una buona intesa di coppia , magari un po' ostentata, è un successo di fronte a tanti che stanno faticosamente arrancando.
Questi sono i successi che io chiamo di 1° TIPO.
Esistono però, in una famiglia, dei successi segreti, che nessuno vede, che nessuno conosce, che non sono da mettere in vetrina e da raccontare con orgoglio.
SONO INTIMI, si sono manifestati e consumati fra quattro mura, fra quattro o sei occhi, magari seduti intorno al tavolo di cucina ingombro ancora dei piatti della sera.
Sono dialoghi, strette di mano, abbracci disarmati che nessuna parola potrebbe descrivere, sono lettere scritte di notte da un figlio per poter chiarire meglio i propri pensieri da offrire di giorno ai grandi...
Sono parole che escono dal cuore dei grandi, che sentono tutta la responsabilità di fare i genitori non gli amiconi, la responsabilità di dire :"Quello che hai fatto è per me sbagliato" oppure :"Io non sono d'accordo", la responsabilità di dire dei NO scomodi che fanno perdere punti in una graduatoria virtuale.
Sono una povera viandante sulla strada dell'essere " un buon padre e una buona madre", ma in questo ultimo mese , per me difficilissimo, posso dire di aver raccolto qualcuno di questi successi del 2° TIPO.
Allora dal pozzo nero in cui ci si trova, se si osservano altre situazioni, altri figli, altre coppie, altri..., viene da commentare un po' sorridendo:" Ma guarda quelli, che passano di trionfo in trionfo!!!"
E' una frase che nel nostro lessico famigliare è ormai presente da anni.
Non è pura invidia, è soprattutto constatazione di eventi che si intrecciano e obbiettivamente mettono l' accento sul successo di alcune persone.
Un 30 e lode all'università è un successo che fa gongolare figli e genitori.
Trovare un buon lavoro per un ragazzo giovane è un successo che tranquilizza e permette di progettare un futuro.
Avere una buona pagella è un successo che rafforza l'autostima.
Avere il motorino nuovo è un successo di fronte ai compagni con la bava alla bocca.
Una buona intesa di coppia , magari un po' ostentata, è un successo di fronte a tanti che stanno faticosamente arrancando.
Questi sono i successi che io chiamo di 1° TIPO.
Esistono però, in una famiglia, dei successi segreti, che nessuno vede, che nessuno conosce, che non sono da mettere in vetrina e da raccontare con orgoglio.
SONO INTIMI, si sono manifestati e consumati fra quattro mura, fra quattro o sei occhi, magari seduti intorno al tavolo di cucina ingombro ancora dei piatti della sera.
Sono dialoghi, strette di mano, abbracci disarmati che nessuna parola potrebbe descrivere, sono lettere scritte di notte da un figlio per poter chiarire meglio i propri pensieri da offrire di giorno ai grandi...
Sono parole che escono dal cuore dei grandi, che sentono tutta la responsabilità di fare i genitori non gli amiconi, la responsabilità di dire :"Quello che hai fatto è per me sbagliato" oppure :"Io non sono d'accordo", la responsabilità di dire dei NO scomodi che fanno perdere punti in una graduatoria virtuale.
Sono una povera viandante sulla strada dell'essere " un buon padre e una buona madre", ma in questo ultimo mese , per me difficilissimo, posso dire di aver raccolto qualcuno di questi successi del 2° TIPO.
lunedì, novembre 19, 2007
Cambiare guscio
Quando i GAMBERI cambiano il guscio, per prima cosa perdono quello vecchio, restando senza difese durante il tempo necessario per fabbricarne uno nuovo.
Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a un grave pericolo.
Per gli ADOLESCENTI è un po' la stessa cosa.
E fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un po' come se lo si " trasudasse".
Nei paraggi di un gambero indifeso c'è sempre qualche altro animale pronto a divorarlo, è in agguato, pronto a colpire , aproffittando della sua vulnerabilità.
Nei paraggi di un adolescente confuso , c'è sempre qualche personaggio pericoloso e profittatore.
I genitori sono consapevoli dell'esistenza di persone del genere e spesso hanno ragione quando invitano i figli ad essere prudenti, anche se è difficile accettare tale consiglio.
FRANCOISE DOLTO ( psicanalista e specialista dei problemi degli adolescenti)
Ed è proprio in questo periodo che sono esposti a un grave pericolo.
E fabbricarsi un nuovo guscio costa tante lacrime e tante fatiche che è un po' come se lo si " trasudasse".
Nei paraggi di un gambero indifeso c'è sempre qualche altro animale pronto a divorarlo, è in agguato, pronto a colpire , aproffittando della sua vulnerabilità.
Nei paraggi di un adolescente confuso , c'è sempre qualche personaggio pericoloso e profittatore.
I genitori sono consapevoli dell'esistenza di persone del genere e spesso hanno ragione quando invitano i figli ad essere prudenti, anche se è difficile accettare tale consiglio.
FRANCOISE DOLTO ( psicanalista e specialista dei problemi degli adolescenti)
La zona d'ombra

Quando finalmente se ne esce, sia a Terra che sulla navicella si tira un respiro di sollievo e si apprezza enormemente di non essere più soli e di potersi parlare ancora.
Con mio figlio adolescente, ho vissuto un'esperienza simile, solo che invece di durare pochi minuti, è durata anni."
martedì, novembre 13, 2007
Aggredire
Ci sono tanti modi per aggredire un altro essere umano.
Ci sono rabbie distruttive e insensate, atti di forza e repressioni che arrivano ad annientare la vita delle persone .
Esistono poi, delle aggressioni in forma più subdola (ma non per queso meno cattive); queste si manifestano per esempio in osservazioni taglienti, in parole che feriscono, in un'ironia mordace, in punzecchiature, in scherno, disprezzo, quasi derisione per le idee dell'altro.
A volte una finta amichevolezza può arrivare a sorpassare i limiti del rispetto. Nella relazione fra esseri umani la parola chiave è FRANCHEZZA ;in questa parola non esistono scopi reconditi, non si parla su commissione, non si offende gratuitamente, non si lanciano messaggi sgradevoli mascherati da buoni consigli , non si presume di avere la verità in tasca perchè nessuno ce l'ha.
( tratto da un brano di Karl Frielingsdorf)
Ci sono rabbie distruttive e insensate, atti di forza e repressioni che arrivano ad annientare la vita delle persone .
Esistono poi, delle aggressioni in forma più subdola (ma non per queso meno cattive); queste si manifestano per esempio in osservazioni taglienti, in parole che feriscono, in un'ironia mordace, in punzecchiature, in scherno, disprezzo, quasi derisione per le idee dell'altro.
A volte una finta amichevolezza può arrivare a sorpassare i limiti del rispetto. Nella relazione fra esseri umani la parola chiave è FRANCHEZZA ;in questa parola non esistono scopi reconditi, non si parla su commissione, non si offende gratuitamente, non si lanciano messaggi sgradevoli mascherati da buoni consigli , non si presume di avere la verità in tasca perchè nessuno ce l'ha.
( tratto da un brano di Karl Frielingsdorf)
mercoledì, ottobre 24, 2007
PIANGERE
Esiste un pianto disperato, sgomento,senza sbocco; ma esiste anche un pianto che fa bene, di cui abbiamo bisogno. Questo è un pianto che è un dono (il famoso "dono delle lacrime").
Perchè è un pianto libero dall'angoscia piu' nera ,e pur non essendo propriamente un pianto di gioia, può essere qualcosa di simile a un pianto di dolore tra le braccia di un papà che ci abbraccia, ci vuole bene, ci perdona, che soffrendo e amando rispetta la nostra libertà, si fida, crede nel nostro prossimo passo, perchè Dio è Padre e non un Signore di schiavi.
Perchè è un pianto libero dall'angoscia piu' nera ,e pur non essendo propriamente un pianto di gioia, può essere qualcosa di simile a un pianto di dolore tra le braccia di un papà che ci abbraccia, ci vuole bene, ci perdona, che soffrendo e amando rispetta la nostra libertà, si fida, crede nel nostro prossimo passo, perchè Dio è Padre e non un Signore di schiavi.
lunedì, ottobre 22, 2007
Salvezza
Salvezza eterna significa che la tua vita ti è riconsegnata nella forma in cui desideravi viverla infatti la vita eterna sarà prima di tutto Vita nella sua pienezza.
UN' ALTRA DONNA
Una donna che sarà come una roccia nel letto di un fiume, che sopporta senza lamentarsi, la sua bontà non infangata, ma FORGIATA dalle disgrazie che si sono rovesciate su di lei.
...C'è qualcosa al fondo del suo essere che nessuno può spezzare.
Qualcosa di solido e irriducibile, come un blocco di calcare. "
dal libro : MILLE SPLENDIDI SOLI di Khaled Hosseini
" Non si possono contare le lune che brillano sui suoi tetti,
nè i mille splendidi soli che si nascondono dietro i suoi
muri."
NON E' SOLO KABUL A NASCONDERE MILLE SPLENDIDI SOLI, CREDO CHE DONNE COSI' ESISTANO IN OGNI PUNTO SULLA TERRA, A PRESCINDERE O MENO DAI TALEBANI, A PRESCINDERE O MENO DAL BURKA.
mercoledì, ottobre 03, 2007
Due Donne

La prima , una donna energica che ha saputo reggere un impero con grande carisma, cicciottella, per nulla affascinante , con un doppio o triplo mento dovuto ad una certa pinguedine (come si puo' intuire dai ritratti e dal maestoso monumento a lei dedicato), eppure una donna molto felice nella sua vita privata con un matrimonio appagante, sereno, appassionato; una donna molto amata.

Alla prima va tutta la mia simpatia :
m'è parso di cogliere in lei un guizzo ironico negli occhi.
Alla seconda va tutta la mia solidarietà da donna a donna.
Comunque è proprio vero che la bellezza non è garanzia di felicità.
venerdì, settembre 14, 2007
Non affogare
Chi vuole tirar fuori un amico dal fango
e dall'immondizia, deve scendere nel fango
e nell'immondizia per tirarlo fuori.
Per non affogare dovrebbe, però,allacciarsi
una corda intorno al corpo prima di scendere.
( da un racconto chassidico)
e dall'immondizia, deve scendere nel fango
e nell'immondizia per tirarlo fuori.
Per non affogare dovrebbe, però,allacciarsi
una corda intorno al corpo prima di scendere.
( da un racconto chassidico)
giovedì, agosto 09, 2007
Pioggia d'estate
Già ieri sera si capiva che sarebbe accaduto, anche se non si sentivano ancora i tuoni.
La natura era come sospesa. Tutto fermo, immobile, in attesa boccheggiante.
Già, boccheggiante, perchè è tantissimo che non piove, il prato davanti a casa è tutto giallo, il suo terreno è spaccato, le zolle quasi come nella teoria della tettonica,si alzano e nessuno le ha zappate. Gli alberi hanno le foglie all'ingiù e quando gli passi accanto sembrano dire: aiutami, aiutami, dammi da bere.
Il piccolo albicocco che abbiamo piantato in una domenica di maggio è quello che, secondo me, soffre di più; forse non ha messo ancora radici profonde e ha le foglie un po' sul giallo.
Anche noi, esseri umani risentiamo di questo seccume, infastiditi, più nervosi del solito, inumidati (fiaccati dall'umidità).
Se penso ai prati che abbiamo visto in AltoAdige, se chiudo gli occhi e rivedo quel verde, mi viene quasi da piangere (sguizzi d'acqua dappertutto, colori brillanti come lo smeraldo, foraggi, trifogli, erba medica, mini fiorellini coloratissimi).
Qui è tutto secco; qui è tutto brullo.
Ma ecco che stanotte è accaduto. Prima un rombare in lontananza più e più volte. Poi un ticchettio lieve sul tettuccio che c'è sopra la porta d'ingresso, come delle mani piccoline che vengono a tamburellare lievemente e poi più forte, scrosci più forti che imbevono il terreno.
Il prato ringrazia, l'albicocco ringrazia, l'abete davanti a casa ringrazia e così la menta, il rosmarino, la salvia ringraziano.
Ed anch'io ringrazio.
Subito l'immobilità della natura si trasforma e s'alza frescura.
Io mi giro e mi rigiro nel letto, sento tutto ciò che succede fuori e provo una sensazione di benessere e gratitudine e spero che il rombo dei tuoni e la musica della pioggia continui, continui, continui.
Mi godo a pieno queso momento; la settimana intensa è alle spalle non mi sono risparmiata, ho corso di qua e di là, ho accompagnato, ho sostenuto, ho sgobbato. Domani non ho granchè da fare, sto a letto più che posso.
(immagine tela su olio - Pioggia d'estate - A.Meschi)
La natura era come sospesa. Tutto fermo, immobile, in attesa boccheggiante.
Già, boccheggiante, perchè è tantissimo che non piove, il prato davanti a casa è tutto giallo, il suo terreno è spaccato, le zolle quasi come nella teoria della tettonica,si alzano e nessuno le ha zappate. Gli alberi hanno le foglie all'ingiù e quando gli passi accanto sembrano dire: aiutami, aiutami, dammi da bere.
Il piccolo albicocco che abbiamo piantato in una domenica di maggio è quello che, secondo me, soffre di più; forse non ha messo ancora radici profonde e ha le foglie un po' sul giallo.
Anche noi, esseri umani risentiamo di questo seccume, infastiditi, più nervosi del solito, inumidati (fiaccati dall'umidità).
Se penso ai prati che abbiamo visto in AltoAdige, se chiudo gli occhi e rivedo quel verde, mi viene quasi da piangere (sguizzi d'acqua dappertutto, colori brillanti come lo smeraldo, foraggi, trifogli, erba medica, mini fiorellini coloratissimi).
Qui è tutto secco; qui è tutto brullo.
Ma ecco che stanotte è accaduto. Prima un rombare in lontananza più e più volte. Poi un ticchettio lieve sul tettuccio che c'è sopra la porta d'ingresso, come delle mani piccoline che vengono a tamburellare lievemente e poi più forte, scrosci più forti che imbevono il terreno.

Ed anch'io ringrazio.
Subito l'immobilità della natura si trasforma e s'alza frescura.
Io mi giro e mi rigiro nel letto, sento tutto ciò che succede fuori e provo una sensazione di benessere e gratitudine e spero che il rombo dei tuoni e la musica della pioggia continui, continui, continui.
Mi godo a pieno queso momento; la settimana intensa è alle spalle non mi sono risparmiata, ho corso di qua e di là, ho accompagnato, ho sostenuto, ho sgobbato. Domani non ho granchè da fare, sto a letto più che posso.
(immagine tela su olio - Pioggia d'estate - A.Meschi)
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