lunedì, maggio 27, 2013

Sono un monaco di Gesù

"Sono un monaco di Gesù, con la mia dignità, così come sono."
Queste parole mi risuonano nel cuore e nella mente da due giorni.
Ce le ha dette padre Daniele,un giovane missionario che abbiamo avuto la fortuna di incontrare nei giorni passati alla Certosa di Pesio. Dico giorni, anche se in verità, il tempo passato lì è stato di neanche 24 ore ma è un tempo che si è dilatato nel mio cuore.
Padre Daniele è missionario in Mongolia e ha un'aria così famigliare che lascia spiazzati. Mi ricorda un altro amico missionario Giovanni Santolini  che ha vissuto ed è morto in mezzo alla sua gente in Zaire.
Le parole di padre Daniele sono entrate nel profondo anche se lui non è un grande oratore, mi sembra che manchi della "furbizia" dei cosiddetti grandi oratori; sconosciuto, immagino, ai mass media, invisibile per certi versi; conosciuto per caso anche da noi perchè doveva essere già tornato alla sua missione  e invece non aveva pronto il visto per ripartire.
Un viso famigliare, occhialini rotondi alla Woody Allen ma per nulla intelletualoide, una barba come ha mio figlio Antonio, per certi versi un figlio,sì, un figlio.
Ci ha parlato  del credente e del non credente che è in noi che si interrogano, della sutra del cuore,della preghiera accompagnata al respiro, delle tante zavorre che ci dobbiamo togliere di dosso (ognuno ha le sue).
Ci ha ricordato che l'uomo che prega veramente non sa di pregare, che il concetto di "vuoto" che c'è nel buddismo c'è anche nel Cristianesimo e non ce ne siamo mai accorti.
Ci ha detto che ognuno di noi ha una missione speciale e bellissima da compiere nella sua vita: ognuno di noi.
Mi sono sentita una bambina  mentre ascoltavo, una bambina che ascoltava un bambino.
E ho pensato che anch'io potrei considerare l'idea di essere se non una monaca, almeno un'amica di Gesù, con la mia dignità, così come  sono, difetti e limiti, pregi e doni, salite e discese, dossi e smottamenti, lunghi rettilinei dove non si incontra anima viva...



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