Non conosco il Ministro Martone, ignoro se è figlio di papà o meno come ignoro se è uno snob o meno.Solo il suo cognome mi è caro: per puro caso è lo stesso cognome di persone alle quali voglio bene e anche quello di un regista che apprezzo; comunque sia, le frasi che ha detto ieri e che tanto hanno scandalizzato, mi trovano perfettamente d'accordo con lui.
Forse si poteva usare un'altra parola al posto di "sfigati", forse si poteva semplicemente dire che è una tendenza negativa di questi ultimi anni quella di laurearsi sempre più tardi, ma al di là della finezza linguistica, in linea di principio, sono d'accordo con lui.
Ho conosciuto ragazzi e ragazze che si sono laureati molto tardi perchè hanno dovuto lavorare per mantenersi agli studi e quindi i tempi si sono dilatati. A questi tanto di cappello: sono ricchi di una doppia esperienza, sono persone in gamba che avanzano nella vita stando in piedi da soli. (Non credo che Martone si riferisse a loro)
Ho conosciuto anche ragazze e ragazzi che hanno fatto i "pelandroni", si sono fatti mantenere dai genitori (consenzienti) e si sono laureati molto molto fuori corso.
E' vero che comunque il lavoro non si trova,è vero che c'è la crisi, ma è anche vero che se ci si laurea a 25 anni si comincerà da li' a cercare lavoro,mentre se ci si laurea a 30 ( e si comincia comunque sempre da li'), cinque anni sono già stati buttati via.
Parliamo tanto di emergenza educativa;anche questo fenomeno lo è, non solo il bullismo o lo sballo del sabato sera, anche la schiera dei mangiapane a tradimento col permesso e il favore di mamme e papà.
P.S: Siccome non è facile fare i genitori oggi e siccome non mi ritengo una che ha la Verità in tasca (magari ! !) anch'io ho fatto errori, ho tollerato laddove non andava tollerato, ho accettato piccoli compromessi a volte per sfinimento e in questo campo so che non c'è nessuno senza peccato che possa scagliare la prima pietra. Per questo mi viene da riflettere...
mercoledì, gennaio 25, 2012
lunedì, gennaio 02, 2012
UN DONO
Diventare nonni non è un privilegio particolare, è accaduto a molti, quasi a tutti, e ancora avverrà in futuro, ma ogni volta l'evento suscita un certo stupore, quasi si trattasse di un dono improvviso.Mentre un figlio risponde a una chiamata e nasce per lo più entro un progetto esistenziale, un nipote non dipende da noi: si può attendere ma non pretendere.Anche se poi si scopre che era già stato previsto, per lui o per lei, un posto nel nostro cuore. Eppure quando l'evento si annuncia siamo increduli come i bambini di fronte ai regali di babbo Natale.Da una parte sentiamo di essercelo meritato. In fondo abbiamo messo al mondo dei figli, li abbiamo cresciuti con amore e dobbiamo aver trasmesso loro fiducia, se hanno voluto diventare a loro volta genitori. Dall'altra avvertiamo che la sproporzione tra i meriti accumulati e il premio ottenuto è così alta a favore di quest'ultimo, da destare, anche negli spiriti più rocciosi, un senso di meraviglia, una sorta di stupore. "Proprio a me?" "Davvero?""Allora, grazie alla vita" è la risposta più immediata.
Silvia Veggetti Finzi
Sono sempre incantata quando trovo in un libro delle parole che mi corrispondono così esattamente da pensare che avrei potuto e voluto scriverle io, se solo ne fossi stata capace. Ci sono persone speciali che danno voce alle nostre emozioni, senza conoscerci mettono nero su bianco, esattamente le stesse cose che stiamo vivendo in questo preciso momento .
Silvia Veggetti Finzi
Sono sempre incantata quando trovo in un libro delle parole che mi corrispondono così esattamente da pensare che avrei potuto e voluto scriverle io, se solo ne fossi stata capace. Ci sono persone speciali che danno voce alle nostre emozioni, senza conoscerci mettono nero su bianco, esattamente le stesse cose che stiamo vivendo in questo preciso momento .
mercoledì, dicembre 21, 2011
NATALE
Non c'è nulla di più triste che svegliarsi la mattina di Natale e scoprire di non essere bambini.
Herma Bombeck
Herma Bombeck
giovedì, dicembre 15, 2011
DUE
Quando saremo due saremo veglia e sonno
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.
Erri de Luca
P.S: La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. (Forrest Gump)
affonderemo nella stessa polpa
come il dente di latte e il suo secondo,
saremo due come sono le acque, le dolci e le salate,
come i cieli del giorno e della notte,
due come sono i piedi, gli occhi, i reni,
come i tempi del battito
i colpi del respiro.
Quando saremo due non avremo metà
saremo un due che non si può dividere con niente.
Quando saremo due, nessuno sarà uno,
uno sarà l'uguale di nessuno
e l'unità consisterà nel due.
Quando saremo due
cambierà nome pure l'universo
diventerà diverso.
Erri de Luca
P.S: La vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita. (Forrest Gump)
sabato, novembre 12, 2011
mercoledì, novembre 09, 2011
martedì, ottobre 04, 2011
IO CONCEDO IL PERDONO
Per le lacrime che ho dovuto versare, io concedo il perdono.
Per i dolori e le delusioni,io concedo il perdono.
Per i tradimenti e le menzogne , io concedo il perdono.
Per le calunnie e le perfidie, io concedo il perdono.
Per l'odio e la persecuzione io concedo il perdono.
Per i colpi che mi hanno ferito io concedo il perdono.
Per i sogni infranti, io concedo il perdono.
Per le speranze sepolte, io concedo il perdono.
Per il disprezzo e la gelosia, io concedo il perdono.
Per l'indifferenza e l'accidia, io concedo il perdono.
Per le ingiustizie perpetrate in nome della giustizia,
io concedo il perdono.
Per la collera e i maltrattamenti, io concedo il perdono.
Per la negligenza e l'oblio, io concedo il perdono.
Per tutte le malvagità del mondo, io concedo il perdono.
Io mi impegno ad amare al di sopra di ogni disamore.
A donare anche se spogliata di tutto.
A lavorare con gioia anche fra mille impedimenti.
A tendere la mano anche se mi trovassi perduta
nella solitudine e nell'abbandono.
Ad asciugare le lacrime anche nel pianto.
A credere pur essendo screditata.
Questa preghiera laica trovata per caso nell'ultimo libro di Paulo Coelho mi ha molto toccato forse perchè faccio tanta fatica a perdonare? Forse.
Per i dolori e le delusioni,io concedo il perdono.
Per i tradimenti e le menzogne , io concedo il perdono.
Per le calunnie e le perfidie, io concedo il perdono.
Per l'odio e la persecuzione io concedo il perdono.
Per i colpi che mi hanno ferito io concedo il perdono.
Per i sogni infranti, io concedo il perdono.
Per le speranze sepolte, io concedo il perdono.
Per il disprezzo e la gelosia, io concedo il perdono.
Per l'indifferenza e l'accidia, io concedo il perdono.
Per le ingiustizie perpetrate in nome della giustizia,
io concedo il perdono.
Per la collera e i maltrattamenti, io concedo il perdono.
Per la negligenza e l'oblio, io concedo il perdono.
Per tutte le malvagità del mondo, io concedo il perdono.
Io mi impegno ad amare al di sopra di ogni disamore.
A donare anche se spogliata di tutto.
A lavorare con gioia anche fra mille impedimenti.
A tendere la mano anche se mi trovassi perduta
nella solitudine e nell'abbandono.
Ad asciugare le lacrime anche nel pianto.
A credere pur essendo screditata.
Così sia. Così sarà.Paulo Coelho ( tratto dal libro Aleph)
Questa preghiera laica trovata per caso nell'ultimo libro di Paulo Coelho mi ha molto toccato forse perchè faccio tanta fatica a perdonare? Forse.
lunedì, ottobre 03, 2011
La mia amica Teresina
"Ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimè, ho sempre accertato, quando mi sono paragonata ai santi, che tra essi e me c'è la stessa differenza che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli, e il granello di sabbia oscura calpestata sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi mi sono detta: il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso nonostante la mia piccolezza, aspirare alla santità; diventare più grande mi è impossibile, debbo sopportarmi tale quale sono con tutte le mie imperfezioni, nondimeno voglio cercare il mezzo per andare in Cielo per una via ben dritta, molto breve, una piccola via tutta nuova. Siamo in un secolo di invenzioni, non vale più la pena di salire gli scalini, nelle case dei ricchi un ascensore li sostituisce vantaggiosamente. Vorrei anch'io trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù perchè sono troppo piccola per salire la dura scala. Allora ho cercato nei libri dei santi l'indicazione dell'ascensore e ho letto queste parole provenienti dalla sapienza eterna:" Se qualcuno è piccolissimo, venga a me"...Ho continuato le mie ricerche ed ecco ciò che ho ancora trovato:"Come una madre carezza il suo bimbo, così vi consolerò, vi porterò sul mio cuore e vi terro sulle mie ginocchia!" Ah, mai parole più tenere più armoniose hanno allietato l'anima mia, l'ascensore che deve innalzarmi fino al Cielo sono le tue braccia Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo diventi sempre di più."
Teresina di Lisieux ( mia amica)
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