giovedì, maggio 27, 2010

PEDRO IRINA ANNA

Mi porto nel cuore tre volti dalla recente vacanza nel Mar Baltico.
Non ho visitatato soltanto delle città bellissime,non ho visto solo chiese, monumenti, musei, parchi, canali, piazze, castelli; ho anche conosciuto delle persone.
Pedro è giovanissimo e per questo potrebbe essermi figlio e forse proprio per questo mi ha colpito:fa il cameriere sulla nave MSC ,lavora circa 14 ore al giorno tutti i giorni,sicuramente si guadagna dei bei soldini che manda a casa sua in Brasile. Ha un visino stanchetto ma sorride sempre mentre ci serve a tavola. Sono mesi e mesi che è imbarcato e secondo me sono mesi e mesi che non scende mai a terra ; ci parla del suo paese con nostalgia,ci dice che lui sarebbe insegnante d'inglese,ma che per il momento fa questo altro lavoro.

Irina è la guida che ci porta a visitare Tallin. E' bionda, minuta, penso quarantenne o forse di più.
Ci svela dolcemente gli angoli di questa città bomboniera ricca di casette di legno colorate , ci parla di questo popolo un po' triste, dell'inverno lunghissimo e terribile, ci fa notare nei parchi la gente che prende il sole sdraiata dappertutto: è un bisogno fisico che hanno,è il bisogno di luce .
Conosce abbastanza bene l'italiano e sorridendo dice che ha avuto qualche amore italiano che le è rimasto per sempre nel cuore.
Mi fa tenerezza quando tornando col pulman verso la nave ha paura di essere sgridata per il nostro ritardo sulla tabella di marcia. Ma sgridata da chi ?E quanto la pagheranno per fare quel lavoro? Dolce Irina con le sue scarpe col tacchetto non propriamente comode per camminare veloci con dei turisti fotografanti.

Anna è una ragazza pienotta , sorridente e pacata, molto esperta di San Pietroburgo.
Nella comitiva sul nostro pulman deve fare i conti con i soliti cafoni maleducati che fotografano col flesch quando lei dice venti volte che non si può, che toccano i mosaici dell'Ermitage quando lei si è raccomandata di non toccare nulla , che si perdono per strada costringendo gli altri ad aspettarli rubando tempo alle poche ore che abbiamo a disposizione per visitare una città così bella e grande.
Anna è di casa all'Ermitage si intuisce da come si muove per quelle enormi stanze,per come ci fa saltare alcune opere portandoci attraverso scorciatoie a vedere quello che per lei è il "meglio",per come ci spiega ,per come si appassiona, per come ci invita a tornare in altre occasioni a godersi con più calma il Museo più bello del mondo.

1 commento:

Vincenzo Trichini ha detto...

questo quadretto e' proprio bello