lunedì, ottobre 03, 2011

La mia amica Teresina



"Ho sempre desiderato essere una santa, ma ahimè, ho sempre accertato, quando mi sono paragonata ai santi, che tra essi e me c'è la stessa differenza che tra una montagna la cui vetta si perde nei cieli, e il granello di sabbia oscura  calpestata sotto i piedi dei passanti. Invece di scoraggiarmi mi sono detta: il buon Dio non può ispirare desideri inattuabili, perciò posso nonostante la mia piccolezza, aspirare alla santità; diventare più grande mi è impossibile, debbo sopportarmi tale quale sono con tutte le mie imperfezioni, nondimeno voglio cercare il mezzo per andare in Cielo per una via ben dritta, molto breve, una piccola via tutta nuova. Siamo in un secolo di invenzioni, non vale più la pena di salire gli scalini, nelle case dei ricchi un ascensore li sostituisce vantaggiosamente. Vorrei anch'io trovare un ascensore per innalzarmi fino a Gesù perchè sono troppo piccola per salire la dura scala. Allora ho cercato nei libri dei santi  l'indicazione dell'ascensore e ho letto queste parole  provenienti dalla sapienza eterna:" Se qualcuno è piccolissimo, venga a me"...Ho continuato le mie ricerche ed ecco ciò che ho ancora trovato:"Come una madre carezza il suo bimbo, così vi consolerò, vi porterò sul mio cuore e vi terro sulle mie ginocchia!" Ah, mai parole più tenere più armoniose hanno allietato l'anima mia, l'ascensore che deve innalzarmi fino al Cielo sono le tue braccia Gesù! Per questo non ho bisogno di crescere, al contrario bisogna che resti piccola, che lo diventi sempre di più."   
         Teresina di Lisieux  ( mia amica)

venerdì, settembre 16, 2011

CONSIGLI DI BELLEZZA

 
Per avere labbra attraenti pronuncia parole gentili.
Per avere uno sguardo amorevole,cerca il lato buono delle persone.
Per avere un aspetto magro condividi il tuo cibo con l'affamato.
Per avere capelli bellissimi lascia che un bimbo li attraversi con le proprie dita una volta al giorno.
Ricorda, se mai avrai bisogno di una mano, le troverai alla fine di entrambe le tue braccia. Quando diventerai anziana, scoprirai di avere due mani, una per aiutare te stessa, la seconda per aiutare gli altri.La bellezza di una donna aumenta con il passare degli anni.
La bellezza di una donna non risiede nell'estetica, ma la vera bellezza di una donna è riflessa nella propria anima.
E' la preoccupazione di donare con amore,la passione che essa mostra.
            Audrey Hepburn

lunedì, settembre 12, 2011

mercoledì, luglio 27, 2011

Venirne fuori

Il miglior modo per venirne fuori /
          è sempre passarci in mezzo.

       Robert Frost

mercoledì, luglio 06, 2011

SIAMO FUORI DAL TUNNEL

Siamo fuori dal tunnel dell'avvilimento,
siamo fuori dal tunnel dei colloqui con i professori,
siamo fuori dal tunnel dell :" ho sbagliato scuola",
siamo fuori dal tunnel dei debiti e degli esami di riparazione,
siamo fuori dal tunnel delle estati rovinate,
siamo fuori dal tunnel della sveglia che non è suonata e quindi entro un'ora dopo,
siamo fuori dal tunnel dei libretti delle giustificazioni,
siamo fuori dal tunnel delle Presidi pazze,
e di alcuni Lucignoli mascherati da amici,
siamo fuori dal tunnel del "domani vado in manifestazione,"
siamo fuori dal tunnel del "dopodomani c'è un'altra manifestazione"
siamo fuori dal tunnel del "questo mese si fa autogestione (cioè non si fa un tubo)"
siamo fuori dal tunnel..,
SOLO CHI HA PROVATO SA DI COSA STO PARLANDO e potrebbe allungare la lista

D'ora in avanti la parola più usata non sarà più BOCCIARE ma 

 SBOCCIARE.

giovedì, giugno 23, 2011

IL GIUDIZIO

Se giudichi le persone, non avrai tempo di amarle.
           
            Madre Teresa di Calcutta

martedì, giugno 21, 2011

I FARAONI

Il faraone d'Egitto,al tempo di Mosè, dopo aver dato (con grande fatica) il permesso di partire, manda le truppe a riprendersi gli Ebrei per riportarli sotto il suo dominio. L'immagine di quel faraone che non lascia andare, ma vorrebbe ancora tener sottomesse le persone, è molto vicina  a certi genitori o suoceri che esercitano condizionamenti e pressioni sulle nuove giovani famiglie creando a volte grossi danni.
Ne conosco, ne ho incontrate alcuni che hanno contribuito attivamente al fallimento dei matrimoni dei propri figli, intromettendosi, sostituendosi, criticando la nuora o il genero, pretendendo ... Ne ho anche incontrato altri che hanno saputo fare un passo indietro e hanno lasciato andare i figli gioiosamente  verso il loro destino (che per i cristiani si chiama vocazione) e li hanno sempre incoraggiati considerando generi e nuore come figli aquisiti.
Per quanto posso e potrò, con tutti i limiti che mi porto dietro, vorrei far parte della seconda categoria.

domenica, giugno 05, 2011

TODO CAMBIA

Questa notevole ed entusiasmante canzone di Mercedes Sosa è la colonna sonora  di un bellissimo film che ho visto da poco, cioè "Habemus Papam";mi ha commosso appena l'ho ascoltata  e speriamo anche che sia di buon auspicio per ogni cambiamento personale e nazionale, a livello politico, ecclesiale (la Chiesa genovese non sta vivendo dei bei momenti :c'è tanto dolore e tanta rabbia per le note vicende),per i referendum che sono alle porte e per ognuno di noi che è un mondo in continuo cambiamento,lo voglia o no,ne sia cosciente o meno.

lunedì, maggio 23, 2011

ENCANTADA

Appena tornata da 8 giorni in Spagna a trovare mia figlia Marianna,la parola che più esprime quello che ho provato è proprio questa: encantada.
Encantada per la bellezza del posto,
Encantada per lo stile di vita semplice ma ricco di spessore,
Encantada per la fioritura davanti alla loro casa (ibisco, gerani, rose,
bouganville,margherite,calle,piante grasse con fiori stranissimi, ortensie...)
Encantada per l'orto che comincia a dare i primi frutti,
Encantada per i loro progetti e i loro sogni,
Encantada per la casa che immagino come diventerà, 
Encantada perchè non bisogna aspettare l'aldilà per avere degli assaggi di Paradiso.

giovedì, aprile 28, 2011

BUENA TARDA

Giorno di Pasqua, ore 13e venti circa, siamo a tavola per un pranzetto fatto di lasagne al forno e altre specialità tipiche di questa festa. Suonano al citofono, mi alzo per rispondere e sento la voce di una spagnola che mi chiede se posso aprire la porta. Apro , torno a tavola e alla domanda dei tre uomini:"Chi è?", rispondo laconica :" mah, una spagnola..."( bisogna sapere che nel nostro palazzo abitano alcune persone equadoregne e quindi secondo me avevo aperto a qualcuna di loro).
Passano neanche due minuti e suonano alla porta di casa ; qualcuno si alza per aprire e sento un urlo di gioia: non era una spagnola qualunque quella che mi aveva chiesto "am pots ubrir la porta, si us plau" ma era mia figlia che ormai parla in catalano e di cui non avevo riconosciuto la voce,  anche perchè ero lontana dall'aspettarla. Dire che è stata una Pasqua bellissima  è dire poco.

mercoledì, aprile 13, 2011

VIVERE INSIEME

Abbiamo tutti un immenso bisogno di imparare a vivere insieme come diversi, rispettandoci, non distruggendoci a vicenda, non ghettizzandoci, non disprezzandoci e neanche soltanto tollerandoci, perchè sarebbe troppo poco la tolleranza. Ma nemmeno, direi, tentando subito la conversione, perchè questa parola in certe situazioni e popoli suscita muri invalicabili.
Piuttosto "fermentandoci" a vicenda in maniera che ciascuno sia portato a raggiungere più profondamente la propria autenticità, la propria verità di fronte al mistero di Dio.
            Omelia del Cardinale Carlo Maria Martini 8 maggio 2005

In questi giorni grandi polemiche nel mio quartiere di Genova Sampierdarena : era stato scelto un posto per accogliere alcuni profughi nord africani. Non so se la struttura fosse proprio fra le più adatte :è un'ex scuola dismessa.  Forse si poteva trovare di meglio ma comunque il problema non si pone più perchè non tutti gradiscono ...
Grandi discussioni nel Consiglio di Circoscrizione , raccolta di firme di abitanti contrari all'iniziativa, insomma non andiamo poi a dire che Francia e Germania hanno chiuso le frontiere, che l'Europa ci ha deluso, perchè siamo noi che stiamo chiudendo le frontiere del nostro cuore, siamo noi  che siamo deludenti ai nostri stessi occhi e a quelli dei nostri figli.

venerdì, aprile 01, 2011

Le regole dell'amicizia

 L'amicizia, come ogni bene prezioso , ha le sue regole.
HO PROVATO A BUTTARNE GIU' 10, UNA SORTA DI 10 COMANDAMENTI, CHE MI PAIONO ESSENZIALI :
1) l'amicizia richiede reciprocità : per essere amici bisogna essere in due e volerlo con la stessa intensità.
2) l'amicizia presuppone l'uguaglianza. Infatti quando ci si sente amici ci si trova immediatamente sullo stesso 
   piano. Nell'amicizia, senza neanche dirlo, ci sono stessi diritti e stessi doveri.
3)l'amicizia richiede lealtà: non si tradisce un amico. Quando viene a mancare la lealtà l'amicizia finisce.
4)l'amicizia richiede anche discrezione, perchè ad un amico si raccontano fatti che non osiamo raccontare ad 
   altri. E ci si sente traditi se quello che crediamo nostro amico va a spifferare tutto in giro.
5)l'amicizia alle volte vuol dire dimenticare se stessi per dare una mano all'amico che è in difficoltà o è triste.
6) l'amicizia , anche se è un rapporto privilegiato fra due persone, è apertura agli altri. Non è amicizia   autentica  quella che lega in modo eccessivo due persone escludendo il rapporto con gli altri.
7) l'amicizia presuppone il disinteresse: l'amicizia interessata per procurarsi dei vantaggi o dei benefici è la peggiore forma di amicizia e non merita neppure questo nome.
8) l'amicizia presuppone la sincerità.
9) l'amicizia non è senza problemi: perciò deve essere coltivata come un fiore perchè non diventi secca o appassita.
10) l'amicizia deve ricercare il buono e il vero: se sai che un tuo amico compie azioni non buone o inganna gli altri, devi farglielo presente, anche a costo di rompere l'amicizia. Infatti l'amicizia è un grandissimo bene, ma più grande è la verità. Diceva Aristotele:" Platone è mio amico, ma la verità è ancora più mia amica."
                MICHELE GENISIO

QUARESIMA

Salire sul monte  e vedere la Bellezza di Dio, non l'estetica ma la Bellezza.

mercoledì, marzo 23, 2011

Ridere

"La comicità nasce da un modo di guardare le cose, dalla visione fortunata e miracolosa anche dell'ombra delle cose stesse e del loro contrario; perciò considero la comicità una forma molto alta di espressione soprattutto quando scaturisce dal rovesciamento di esperienze che ti conoscono profondamente, ciò vale per la malinconia, per la tristezza, per l'infelicità la cui risata è il salto mortale dell'acrobazia!"
   Anna Marchesini

giovedì, marzo 10, 2011

ELOGIO della LENTEZZA

C'è una telefonata che io faccio ogni tanto il giovedì sera che mi riempie il cuore.
Prima di tutto perchè telefono ad una mia carissima amica  che abita fuori Genova  e secondariamente perchè è una telefonata "lenta"cioè non abbiamo nessuna fretta e ci raccontiamo le nostre vite senza il pensiero di riattaccare velocemente perchè qualcos'altro incalza. Questo ci fa del bene ed è un regalo che ogni tanto sia io che lei ci concediamo.
Patisco invece tantissimo le frequentazioni "di corsa".Più prendo età e più intimamente non sopporto quello sfiorarsi frettoloso dandosi appuntamenti che non verranno mai per parlarsi un po' con calma, per confidarsi e confrontarsi con tutto il tempo che ci vuole.
Mi sembra che abbiamo relegato tutto questo agli studi degli specialisti dove comunque dopo un'ora scatta la tariffa e c'è un'altra persona che dovrà entrare (pagando).
Ancora esistono sacerdoti e lo testimonio che sono disposti ad ascoltare gratis e per tempi anche lunghi le storie,i problemi ,le gioie
dell'umanità,ma non so ancora per quanto tempo questo possa accadere .
Mi inchino alla lentezza dei rapporti ed è per me un vero dolore sentirmi morire le parole in bocca perchè non c'è "tempo" e la persona che parla con me o me stessa  abbiamo premura e siamo già protesi verso "altro".Il piacere,la gioia di parlare con un amico o un parente o un figlio o un marito, riesce così a tramutarsi anch'esso in un impegno gravoso da affrontare ( mi tocca, devo,mi sento obbligato, e non più che bello!)
Anche questo è consumismo e il suo contrario è fermarsi e far sì che quel dialogo  quelle parole diventino attimi di Eternità.

mercoledì, febbraio 23, 2011

FIATO ALLE TROMBE

Ho affrontato la sua visione con diffidenza, non mi convinceva nè la trama nè il titolo del film (per me il titolo è molto importante), e dopo circa due ore mi sono ritrovata con le lacrime agli occhi e la convinzione che fosse uno dei film più belli che avevo mai visto.
La storia di Giorgio VI( padre dell'attuale regina Elisabetta), re balbuziente,riguarda un po' la storia di ognuno di noi.
Perchè, tranne i perfetti..., ognuno di noi ha dei piccoli o grandi handicap che impediscono a volte  di tirare fuori la voce,  di dar fiato a desideri e speranze, di parlare, di spiegarsi, di mostrarsi nella propria unicità, di dire quella parola che solo noi possiamo dire.
Non tutti devono tenere un discorso alla Nazione,ma ognuno nel suo piccolo ha discorsi da fare che a volte non fa o "balbetta".
Blocca di più aver paura della propria ombra che l'ignoranza e già dai tempi della scuola abbiamo visto compagni che non studiavano  ma sapevano" vendere benissimo la propria merce",mentre altri si massacravano sui libri e rimanevano completamente zitti e sconfitti di fronte a prof. duri e autoritari.
Poi nel corso di ogni vita ci sono stati giorni importanti in cui fare o non fare un discorso stabiliva la differenza tra l'agire e il subire.
Quando bisogna difendere la propria dignità di fronte ad un sopruso,
ad una prepotenza; quando bisogna dire qualcosa ad un figlio perchè una situazione non può andare avanti così; quando un'amicizia alla quale si tiene tanto vacilla,quando un amore delude o ferisce, quando si fa parte di un gruppo  e si sente che la propria spontaneità e schiettezza viene soffocata...
Allora è il momento del " DISCORSO DEL RE'."

martedì, febbraio 01, 2011

MAESTRO DI PERFEZIONE

C'era una volta un uomo che voleva diventare perfetto, così andò in un tempio buddista  per cercare un maestro che lo aiutasse.
Appena lo trovò gli chiese:" Maestro se medito quattro ore al giorno, quanto tempo impiegherò a trascendere le mie sofferenze e arrivare alla perfezione?"
Il maestro rispose:" Se mediti quattro ore al giorno forse ci metterai 10 anni"
Pensando che poteva fare di meglio , l'uomo allora disse:"Mestro se medito otto ore al giorno quanto impiegherò a trascendere?"
Il maestro lo guardò e disse:" Se mediti otto ore al giono forse ci vorranno 20 anni"
" Ma come mai se medito di più ci metterò più tempo?" chiese l'uomo.
Il maestro rispose:" Non sei qui per sacrificare  la tua gioia e la tua vita. Sei qui per essere felice e amare. Se il meglio che puoi fare sono due ore di meditazione e invece ti sforzi di meditare otto ore , ti stancherai,non capirai il senso di ciò che stai facendo, non ti godrai la vita. Fai del tuo meglio e forse scoprirai che indipendentemente da quanto mediti, puoi vivere, amare ed essere felice."

FAI SEMPRE DEL TUO MEGLIO

 In qualunque circostanza, fate sempre del vostro meglio, nè di più, nè di meno.
Ma ricordate che il vostro meglio non è mai lo stesso, può cambiare da un momento all'altro. Tutto è vivo e cambia continuamente, così a volte il vostro meglio sarà di alta qualità e altre volte no.
Quando vi svegliate freschi e riposati al mattino, il vostro meglio sarà diverso da quando siete stanchi e assonnati.
Quando siete in buona salute anzichè malati, o sobri anzichè ubriachi, il vostro meglio avrà gradi diversi. Lo stesso vale se vi sentite  felici, amati oppure sconvolti, irritati o gelosi.
Nella vita quotidiana il vostro meglio può cambiare da un momento all'altro, da un'ora all'altra, da un giorno all'altro.
Cambierà anche nel corso del tempo.
Senza preoccuparvi della qualità, continuate comunque sempre a fare del vostro meglio, nè di più nè di meno.
Se cercate di fare di più,impiegherete più energie del necessario e alla fine il vostro meglio non vi sembrerà comunque abbastanza.
Cercando di strafare svuotate il corpo di energia, andate contro la vostra natura e ci metterete più tempo per raggiungere la meta.
Ma se fate meno di quanto potreste, vi sentirete frustrati, vi giudicherete e aprirete la porta al senso di colpa e ai rimpianti.
Fate soltanto del vostro meglio in ogni circostanza. Non importa se siete stanchi o malati,se fate davvero del vostro meglio vi sarà impossibile giudicarvi. Se non vi giudicate non avrete sensi di colpa e non vi punirete.
                                Miguel Ruiz.

domenica, gennaio 16, 2011

4 FASI

Dapprima impariamo,
poi insegniamo,
poi ci ritiriamo e impariamo a tacere
e nella quarta fase
dobbiamo imparare a mendicare.
     Cardinal Martini

mercoledì, gennaio 05, 2011

MAGNIFICAT della FAMIGLIA

L'anima nostra magnifica il Signore,
e noi esultiamo in Dio nostro salvatore.
Egli ha rivolto il suo sguardo
alla povertà del nostro amore.
Ora tutti potranno vedere la sua potenza
che trasforma il nostro cammino.
Grandi meraviglie ha fatto per noi il Signore,
ha ricolmato di beni la nostra vita:
ci ha donato una famiglia in cui crescere,
ha posto al nostro fianco guide sagge e gioiose,
ci ha fatto incontrare amici sinceri.
La Sua misericordia ci risolleva dalle debolezze,
il Suo perdono vince la grettezza del cuore.
La Sua parola rischiara l'incertezza dei nostri passi.
Egli sostiene la nostra speranza,
ci offre una comunità in cui servire.
Grande è il Signore che ci ha donato questo amore
e resterà come testimone della nostra unione,
perchè essa sia forte, fedele, feconda.
Egli non ci lascerà soli.
L'anima nostra magnifica il Signore,
nostro Salvatore. Amen.


mercoledì, dicembre 22, 2010

Natale 2010

Che ce ne facciamo di un neonato?
Siamo seri,anche spietati volendo, ma onesti.
Lo volete davvero un Dio così?
Ma come:noi cerchiamo un Dio muscoloso, onnipotente, capace di risolverci i problemi, un Dio che prende le nostre difese,che sistema i nostri guai e ci troviamo di fronte a un neonato bisognoso di tutto?
Non so che farmene di questo Dio!
Mi crea guai!
Mi suscita imbarazzo!
Chiede,
invece di dare !
Credetemi amici: quel neonato dalla pelle arrossata che cerca il seno acerbo della madre ci scuote dalle fondamenta, rade al suolo ogni nostra idea di Dio.
A chi sarebbe venuto in mente di inventarsi la storia di un Dio bambino?
E un bambino che nasce da una coppia di poveri?
In un paese occupato?
Ma dai!
L'incarnazione ci raggela, perchè dice chi è veramente Dio.
Un Dio che ama la vita fino a volerla condividere.
Un Dio che accetta la sfida di spogliarsi della propria divinità per condividere ogni istante con l'uomo.
Dio diventa uomo per salvare l'uomo.
Dio diventa uomo perchè l'uomo diventi Dio.
Dio diventa uomo perchè l'uomo,infine ,impari ad essere uomo.


Paolo Curtaz

venerdì, dicembre 17, 2010

SULL'AMICIZIA 2

"Amico mio, accanto a te non ho nulla di cui scusarmi, nulla da cui difendermi, nulla da dimostrare: trovo la pace".

Antoine de Saint Exupery

SULL' AMICIZIA 1

A cadere ci si riesce anche da soli, ma per rialzarsi ci vogliono le mani di un amico.

(proverbio yiddish)

martedì, dicembre 07, 2010

SOTTRARSI

Qui la parola non è intesa come scappare, negarsi, non partecipare, ma bensì come lasciare spazio, lasciare che qualcosa o qualcuno irrompa, non sostituirsi mai ad un altro nelle sue responsabilità, mettersi un po' da parte affinchè accadano eventi.
Non è semplice.
Parlando con una cara amica del rapporto con i figli ormai grandetti, abbiamo convenuto che a volte serve di più sottrarsi che addizionarsi.

martedì, novembre 30, 2010

LA FAMIGLIA

Promuovere la famiglia significa sottolineare che si tratta di un'istituzione che ha una sua forza intrinseca, che non è data dall'esterno, o da chissà dove.
La famiglia ha una sua forza e bisogna che questa forza sia messa in rilievo, che quindi appaia la bellezza, la nobiltà, l'utilità, la ricchezza, la pienezza di soddisfazioni di una vera vita di famiglia.
Bisognerà che la gente la desideri, la gusti, la ami e faccia sacrifici per essa.

16 marzo 2007 Card. Martini


Prima di ogni incontro di "preparazione al matrimonio" con i fidanzati della nostra parrocchia, mi chiedo cosa significano per me queste parole, mi chiedo se posso essere una testimone credibile, mi chiedo se sono felice di essere sposata e se ho reso felice . Poi vado, con la timidezza che da sempre mi fa compagnia, dopo essermi perdonata per le inevitabili sbavature e inciampi sul campo, vado a condividere con ragazzi e ragazze che sento un po' come figli, 30 anni di vita. E' un'esperienza bellissima !