mercoledì, febbraio 26, 2014

Fa' quel che può, quel che non può non fa'.

Ho visto in tv il bellissimo sceneggiato sulla vita del maestro Manzi.
Mi sono commossa più volte, non so se perchè sono stata maestra elementare (e tali si rimane per sempre) o semplicemente perchè sto invecchiando o ancora perchè sono state toccate corde che vanno al di là della pedagogia.
La frase che lui scriveva sulle schede di valutazione dei suoi alunni mi rimbomba dentro e mi fa pensare.
"FA QUEL CHE PUO', QUEL CHE NON PUO' NON FA."






Mi piace pensare che ognuno di noi, un giorno, sulla scheda finale, quella che non ci immetterà ad un nuovo ciclo di studi, ma alla Verità così com'è tutta intera, troverà scritte queste parole.
Mi piace pensare che ognuno di noi  verrà giudicato tenendo conto  dell'ambiente in cui è nato, delle vicende della nostra vita, dei dolori, delle gioie, degli incontri, delle occasioni  colte e di quelle sprecate, delle delusioni, delle pugnalate prese alle spalle, degli amori coltivati e di quelli buttati, dei sogni che abbiamo tentato almeno in parte di realizzare, della nostra buona fede.
Mi piace pensare che comunque... non è mai troppo tardi. 

3 commenti:

Luigina ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Luigina ha detto...

Ho visto su Rai Replay le 2 puntate solo ieri sera, dopo aver letto il tuo post,e mi sono commossa anch'io, perché la mia scelta di fare la maestra la devo proprio al maestro Manzi. Nel 1960, dopo aver terminato le scuole elementari, esame di ammissione alla scuola media compreso, a Gavirate (VA) sono tornata a vivere a Brescia. Al piano terra della casa dove abitavo c'era una signora sui quarant'anni, che svolgeva il lavoro più antico del mondo, originaria di un paesino della Sicilia mi pare, analfabeta che veniva sempre a farsi leggere dalla mia mamma le lettere che riceveva dai suoi familiari e a farsi scrivere da me le risposte.Non finiva mai di ringraziarci per il favore che le facevamo e si rammaricava di non aver potuto studiare Le trasmissioni di "Non è mai troppo tardi" erano appena iniziate e un giorno le ho suggerito di provare a guardare la trasmissione che forse avrebbe imparato anche lei e io le avrei corretto quello che imparava di volta in volta. E così è stato. E' stato in quel periodo che ho preso la decisione di scegliere questa professione così gratificante proprio cercando di imitare questo maestro, fuori dagli schemi rigidi dei programmi ministeriali che davano la priorità alle nozioni e non tenevano conto di altri fattori molto più importanti per la crescita di una persona.La ricostruzione della sua vita forse è un po' romanzata, ma credo che oggi ci sia bisogno più che mai di far conoscere questi esempi positivi, per il bene dei nostri figli, nipoti e per il futuro del nostro paese

MariaTeresa ha detto...

Bellissima testimonianza carissima Luigina!
Ho trovato su yutube un'intervista fatta a Manzi poco prima della sua morte e mi pare di capire che moltissime scene che abbiamo visto in tv siano accadute veramente.Ha avuto una vita molto avventurosa, ha vissuto da giovane in sud America insegnando nei villaggi più sperduti.Se ti capita guardatela perchè da un quadro più completo di questo uomo speciale.
Che bello essere maestre,vero?
La professione più bella del mondo o forse l'unica che avrei potuto fare io.Abbracci.