lunedì, aprile 29, 2013

Turbolenza

Quando in aereo si annuncia una turbolenza, il comandante ti dice di tenere allacciate le cinture di sicurezza, di non alzarti,di mantenere la posizione del corpo eretta, le hostess ritirano il carrellino con le bevande e ...si aspetta  di uscirne e si spera duri poco e si sta fermi ognuno al proprio posto.C'è questo momento di sospensione ed ognuno lo vive come è capace: chi la butta sul ridere, chi prega, chi se la prende con l'innocente compagno di viaggio e ci litiga quasi fosse colpa sua, chi da la mano  al proprio vicino, chi fa training autogeno o yoga, chi si guarda intorno,chi rimane paralizzato e non riesce ad emettere parole e pensieri, chi dorme.
Così mi sembra sia anche nella vita di tutti i giorni: di fronte alle difficoltà ognuno di noi reagisce in maniera diversa,come sa, come è capace di fare in quel momento,come gli hanno insegnato,come può.Non c'è un meglio o un peggio, non c'è un comportamento ok e uno non ok.
E' degno di rispetto sia l'urlo disperato che il silenzio del bloccato,(se mai il secondo mi fa più pena  perchè non riesce neanche a sfogarsi),è degno di comprensione e di com-passione sia la risata di chi appare superficiale e in verità superficiale non è,sia la mano sconosciuta che si tende a cercare la tua.Tutto ciò che è umano mi appartiene,ci appartiene. Chi sono io per stabilire che non è bello il tuo modo di reagire? Chi sei tu per stabilire che non è corretto il mio ?   

2 commenti:

nucci massimo ha detto...

Ma la vita è così, ogniuno la vive come sa, come è capace di fare in quel momento,come gli hanno insegnato,come può.Non c'è un meglio o un peggio, non c'è un comportamento ok e uno non ok.
Ciao

MariaTeresa ha detto...

Ciao nucci massimo, sì così è la vita e comunque la turbolenza l'ho beccata veramente mentre andavo a trovare mia figlia in spagna.Non sono tanto pensieri filosofici questi,ma strizza nera e maledetta.