C'è una telefonata che io faccio ogni tanto il giovedì sera che mi riempie il cuore.
Prima di tutto perchè telefono ad una mia carissima amica che abita fuori Genova e secondariamente perchè è una telefonata "lenta"cioè non abbiamo nessuna fretta e ci raccontiamo le nostre vite senza il pensiero di riattaccare velocemente perchè qualcos'altro incalza. Questo ci fa del bene ed è un regalo che ogni tanto sia io che lei ci concediamo.
Patisco invece tantissimo le frequentazioni "di corsa".Più prendo età e più intimamente non sopporto quello sfiorarsi frettoloso dandosi appuntamenti che non verranno mai per parlarsi un po' con calma, per confidarsi e confrontarsi con tutto il tempo che ci vuole.
Mi sembra che abbiamo relegato tutto questo agli studi degli specialisti dove comunque dopo un'ora scatta la tariffa e c'è un'altra persona che dovrà entrare (pagando).
Ancora esistono sacerdoti e lo testimonio che sono disposti ad ascoltare gratis e per tempi anche lunghi le storie,i problemi ,le gioie
dell'umanità,ma non so ancora per quanto tempo questo possa accadere .
Mi inchino alla lentezza dei rapporti ed è per me un vero dolore sentirmi morire le parole in bocca perchè non c'è "tempo" e la persona che parla con me o me stessa abbiamo premura e siamo già protesi verso "altro".Il piacere,la gioia di parlare con un amico o un parente o un figlio o un marito, riesce così a tramutarsi anch'esso in un impegno gravoso da affrontare ( mi tocca, devo,mi sento obbligato, e non più che bello!)
Anche questo è consumismo e il suo contrario è fermarsi e far sì che quel dialogo quelle parole diventino attimi di Eternità.
7 commenti:
Maria Teresa lo sai che lunedì scorso è stata la giornata mondiale della lentezza? Questo tuo nuovo post ne è proprio la celebrazione Si usa spesso questa termine e i suoi derivati, quasi sempre con un significato negativo: lenti a capire,lenti a muoversi...Tu invece ne cogli gli aspetti positivi. Anch'io soffro la comunicazione frettolosa e spesso superficiale degli sms, di FB, dei telegrammi e adoro quando posso fare una lunga telefonata,come quella che descrivi con la tua amica, ma devo spesso farla, quando sono sola in casa e a chi so che non ha sempre fretta e non mi fa "morire le parole in bocca" Una bella riflessione la tua che mi ha arricchita ancora una volta
Santo telefono ... quando mi trasferii a varese dalla sperduta campagna veneta ... ho sfferto le pene dell'inferno per la mancanza di comunicazione che c'è da queste parti... il telefono era l'unico tramite tra me e il mio passato ... amici e famiglia. sono una donna che ama comunicare e condividere... forse è la mia arma vincente perchè riesco a coinvolgere le persone che mi stanno vicino e che amo. è una dote ... se si riesce ad usare ... E' risaputo che nel veneto si prende tutto con molta filosofia e calma non per pigrizia ...ma perchè la vita è vista come un dono e come tale va goduta in ogni suo aspetto. Nella mia lontananza il telfono è stato uno strumento straordinario di vicinanza... soprattutto con un' amica con cui ho speso notti di parole... il tempo non esisteva... Negli ultimi due anni e stato l'unico mezzo di comunicazione biquotidiana con mia madre che per motivi logistici vedevo solo un paio di volte all'anno. viva la lentezza e il tempo che ci dedichiamo l'una all'altra. anche con luigina ... ci sentiamo poco ma quando alziamo il telefono o skipe passano le ore a raccontarci.
Che bello Jasna trovarti qui da Maria Teresa. Dai non esagerare non proprio ore; qualche mezz'ora soltanto :))) adesso un po' più raramente per motivi vari e comprensibili, ma quelle volte è proprio un piacere e dopo mi sento meglio anche con me stessa.
Maria Teresa adesso ti metto nel commento qui sotto la mia mail: se vorrai mi scriverai i tuoi contatti telefonici così qualche volta ci possiamo anche sentire con una telefonata lenta. Poi però cancellalo
E' giovedì sera e abbiamo appena concluso la nostra bellissima telefonata. Ci siamo salutate, credo, dieci volte... perchè ci accorgevamo che avevamo ancora una cosa da dirci. Grazie Maria Teresa per queste bellissime "lente" telefonate, sempre profonde, incoraggianti, intime... Ogni volta mi accorgo di quanto sei preziosa per me e di quanto ti voglio bene!
Cara Jasna,grazie di essere passata di qui. Hai proprio ragione:Santo telefono! Santo subito! Io ho una figlia che abita in Spagna e se non ci fosse modo di comunicare anche con skipe per vedermela un po' con la telecamerina, sai quante lacrime e quanta malinconia in più.
Nello stesso tempo devo dirti che a volte alcune telefonate della mia vita sono state motivo di fraintendimenti piccole incomprensioni disguidi perchè se non ci si vede faccia a faccia non si colgono le sfumature e con alcuni parenti è andata proprio così.Pazienza .Un abbraccio .
Grazie Teresa del tuo articolo: conconrdo a 100%. I rapporti, curati, seguiti,centellinati, assaporati sono un dono immmenso.
Mi capita di gustarlo ogni volta che, di passaggio a Genova, vengo da voi: magari è passato un anno o due, ma sembra che invece ci siamo appena lasciati.
Grazie!
Carlo
Concordo con te Maria Teresa sulla preferenza e superiorità delle videochiamate (Santo skype allora), quando è possibile, e della comunicazione faccia a faccia, guardandosi negli occhi per evitare fraintendimenti ed incomprensioni. Ti ho mandato la mail
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