lunedì, febbraio 01, 2010

Colloquio con una professoressa

ANNO 2008
Colloquio con una professoressa d'inglese in un'istituto tecnico della nostra città' frequentato da mio figlio .
Mi presento e dico il nome del ragazzo, so che non va bene in questa materia e quindi sono pronta a sentire un giudizio non buono, ma mai mi sarei aspettata le parole stizzite che escono dalla bocca di quella signora:" Dire .....( e qui c'è il nome di mio figlio) o dire IL NULLA è la stessa identica cosa".
Sono passati due anni da quel colloquio,non l'ho ancora dimenticato...
Non ho mai più incontrato quella professoressa che nel frattempo ha cambiato scuola ed è andata a porgere il suo sapere ad altri "ragazzi fortunati".
L'episodio si commenta da sè...
Tutta la mia solidarietà a quelle mamme che timidamente si accostano alla "tortura " dei colloqui con i professori perchè in alcuni casi di tortura si parla, tutto il mio affetto per quelle mamme educate e quasi a testa bassa che vanno ad informarsi e si sentono sparare addosso dei giudizi pesantissimi sui loro figli da persone che non conoscono l'arte dell'incoraggiamento, della
speranza in un ragazzo che può sempre cambiare, l'arte dell'aiutare degli adolescenti a crescere, amandoli.

2 commenti:

Luigina ha detto...

Dopo aver letto il tuo post precedente posso dire: per fortuna non tutti i professori e le professoresse sono come questa. Capisco il tuo stato d'animo di allora. Spero che il tuo figliolo abbia trovato qualcuno che lo abbia incoraggiato a trovare il suo cammino e lo abbia aiutato a crescere.

Unknown ha detto...

ho letto il tuo post e mi sei terribilmentre simpatica!!!
ho fatto anch'io esperienze analoghe,le parole erano certamente meno pesanti ma uguale era il giudizio che invece di stimolare ed aiutare l'autostima partendo dal positivo,taglia le gambe e rischia di rovinare dei ragazzi(qua si lavora con persone ancora in formazione!!!)
lavorando io stessa nella scuola il mio sconforto è ancora più grande
e purtroppo troppo poco si può fare oltre che sperare di averci a che fare il meno possibile e che vadano a fare danni(purtroppo)da altre patri