E quelli che non sono mai partiti,che sindrome dovrebbero avere?
Quelli che hanno passato la loro estate andando per ospedali ad assistere i propri cari,che malessere dovrebbero accusare?
E che consigli dare per riprendersi a chi ha visto morire qualcuno che ama?
Che psicologo interpelliamo che ci possa aiutare per un rientro soft? ( di solito in TV gli esperti in materia ci propongono qualche pizzata con gli amici, ancora qualche fine settimana fuori città, ritmi lenti, passeggiate,ecc.)
Ma per favore ,chiamiamo le cose con il loro nome!! Almeno in onore dei tanti che erano qui,ci siamo girati un attimo, e qui non sono più.
1 commento:
Ho vissuto l'anno scorso in prima persona la stessa sindrome da non rientro da un'estate ricca solo di dolore, Teresa e mi par di capire che quest'anno è toccata a te. Non ho ricette da darti, psicologi da consigliarti. Siamo noi i migliori psicologi di noi stessi, siamo noi che dobbiamo riprendere in mano la nostra vita, proprio in nome di coloro che erano qui e ci siamo girati un attimo e qui non sono più. Ma come scrivi sopra nell'anima e nel nostro cuore resteranno sempre. Io ho avuto la fortuna di trovare uno stimolo importante per un rientro soft: l'attesa e la nascita della mia prima nipotina. Ora nei suoi occhi e nei suoi gesti ritrovo qualcosa di chi ora non c'è più. Ti abbraccio
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